Non sappiamo se il caso Sangiuliano-Boccia approderà mai in un’aula del Parlamento – nonostante le insistenze dei partiti di opposizione – ma a quanto pare molto presto potrebbe arrivare nelle aule di un tribunale.

Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano sta valutando insieme ai suoi legali la presentazione di un esposto in Procura nei confronti dell’imprenditrice campana Maria Rosaria Boccia, in relazione alle dichiarazioni da lei rese agli organi di stampa, o, diffuse tramite i suoi canali social negli ultimi giorni.

La conferma è arrivata oggi – venerdì 6 settembre 2024 – dai legali del ministro, al termine dell’incontro tenutosi stamane presso il ministero. Alla base dell’esposto ci sarebbero soprattutto le dichiarazioni rese nelle ultime ore da Boccia su un presunto ricatto ai danni del ministro.

Ricatto a Sangiuliano? L’avvocato Sica: “Nessuna prova. Valutiamo denuncia a Boccia”

A confermare l’intenzione del Ministro Sangiuliano di procedere per le vie legali nei confronti della donna con la quale per un periodo ha avuto una relazione sentimentale, è stato il suo avvocato Silverio Sica, intercettato dagli inviati di Tag24.it a conclusione dell’incontro al Ministero della Cultura.

“Valutiamo una denuncia nei confronti di questa signora per le dichiarazioni che ha fatto alla stampa e sui social. Dichiarazioni molto gravi sul ministro, totalmente infondate e per questo deve rispondere delle sue azioni.”

Ha dichiarato Sica. Ma quali sono le dichiarazioni a cui si fa riferimento?

“Quali dichiarazioni? Quelle secondo cui il ministro sarebbe soggetto a ricatto.”

A spingere il ministro a valutare l’ipotesi esposto, infatti, sarebbero state soprattutto le dichiarazioni rilasciate al quotidiano La Stampa, in cui Boccia fa riferimento a un presunto ricatto ai danni del ministro senza però scendere nei dettagli di quanto affermato.

Ipotesi complotto, i legali: “Non escludiamo nulla. Dimissioni? Potrebbero restituirgli libertà di azione”

Rispondendo alle domande dei giornalisti, inoltre, l’avvocato Sica non esclude la possibilità che tutta la vicenda possa essere un ‘complotto’ per danneggiare il ministro e ha escluso che ci sia mai stato un utilizzo di soldi pubblici.

“Era un piano studiato? Non lo sappiamo dobbiamo verificarlo e non escludiamo nessuna ipotesi rispetto a questo.”

Ha spiegato l’avvocato che, poi, ha chiarito i contorni della vicenda:

“Per il materiale che abbiamo esaminato siamo nel pieno di una vicenda privatissima. Soldi pubblici non ci sono stati. E’ una vicenda privatissima che si è trasformata in base alla logica della doppia morale in una vicenda politica.”

In merito alle eventuali dimissioni del ministro Sangiuliano, infine, Sica ha sottolineato che tale eventualità potrebbe rappresentare un vantaggio.

“Il ministro è assolutamente sereno, dispiaciuto per la sua carriera politica ovviamente. Le dimissioni? Se dovessi esprimere un’opinione personale direi che il ministro potrebbe recuperare la sua libertà di azione in questo momento, tornando a essere un libero cittadino.”