Venticinque dipendenti tornate a lavoro e un primo accordo raggiunto per il protocollo di intesa che dovrà auspicabilmente portare al pieno recupero dell’attività produttiva: sono queste le due importanti novità emerse in questi primi giorni di settembre nella complessa gestione della crisi La Perla, la cui vertenza sindacale avviata a seguito del dissesto finanziario operato dal fondo Tennor prosegue da oltre un anno.

Dopo due giorni di trattative al tavolo del MIMIT, i liquidatori e curatori britannici e italiani convocati hanno infatti trovato un’intesa per consentire la produzione e commercializzazione immediata dei capi del brand di lingerie bolognese, il cui marchio è oggi in mano inglese. Nel frattempo, un primo gruppo di lavoratrici è tornato nel sito di via Mattei a Bologna per riavviare i processi produttivi e permettere, seppur lentamente, al marchio di tornare sul mercato.

La Perla, primo protocollo di intesa siglato al MIMIT. È il primo post Brexit

Il protocollo di intesa siglato al MIMIT per il caso La Perla – il quale non esaurisce tutte le questioni sul tavolo, ma impegna le parti a continuare il confronto per risolvere i nodi ancora esistenti – costituisce senza dubbio un primo passo importante, trattandosi peraltro del primo accordo che in Europa, dopo la Brexit, mette insieme una procedura transfrontaliera di fallimento.

Nell’attesa di conoscere i dettagli dell’accordo, non ancora noti neanche ai sindacati attivi nella vertenza, la redazione di Tag24 ha raggiunto Stefania Pisani, segretaria generale di Filctem-Cgil Bologna, per commentare gli avvenimenti degli ultimi giorni e comprendere quale sarà l’impatto di queste novità sul destino di La Perla e delle sue lavoratrici, a partire dal protocollo di intesa:

«Il fine del protocollo di intesa è quello di riunire le procedure italiane e inglesi per trovare una quadra normativa condivisa che consenta la vendita di tutto il pacchetto aziendale La Perla, evitando lo scorporamento dei tre rami che a oggi costituiscono il gruppo.

Come sindacati ancora non conosciamo i dettagli dell’accordo siglato presso il MIMIT. Dalla nota diramata dal ministero possiamo desumere innanzitutto come sia stato raccordato il ramo della produzione con quello della commercializzazione, e dunque anche del marchio.

Sembra dunque esserci una prima risposta alle richieste da noi avanzate e una garanzia del fatto che il Ministero condivide con noi l’obiettivo del riconoscimento dell‘amministrazione straordinaria anche a La Perla Italia e La Perla Management, i due rami attualmente esclusi da questo regime. Per il resto attendiamo di conoscere i dettagli».

La Perla, nell’attesa dei dettagli dell’accordo i sindacati ribadiscono: “Fondamentale riunire i tre rami dell’azienda”

Al centro della preoccupazione dei sindacati, rimane, in ogni caso, la tutela della tenuta occupazionale e industriale di La Perla, marchio di assoluto prestigio del made in Italy:

«Per noi è cruciale capire, innanzitutto, quale saranno le conseguenze di questi accordi sulla tenuta occupazionale delle 250 figure professionali attualmente presenti e assolutamente necessarie per il proseguimento dell’attività di La Perla. Queste lavoratrici sono essenziali infatti non solo per la loro professionalità, unica in Italia e nel mondo, ma anche per riattivare il flusso produttivo e rimettere in piedi l’azienda.

Quello che è fondamentale chiarire, infine, è come questi accordi agevoleranno la vendita unitaria di tutti e tre i rami del gruppo, così da garantire realmente la tenuta dell’azienda e il proseguimento della sua attività. È questo il vero cuore della partita. Occorre trovare degli imprenditori seri, con un’idea solida di sviluppo del prodotto, e non soggetti legati alla finanza speculativa».

La Perla, venticinque lavoratrici rientrano in azienda per riavviare la produzione

Nell’attesa dunque di conoscere i dettagli del protocollo di intesa firmato al MIMIT dalle parti italiane e inglesi interessate dalla vicenda La Perla, una buona notizia arriva dal rientro in azienda del primo gruppo di lavoratrici:

«Il 2 settembre si è riavviata l’attività produttiva del ramo in amministrazione straordinaria, ovvero La Perla Manufacturing, e venticinque colleghe sono rientrate in azienda per lavorare su produzioni già esistenti. Lo scopo è riavviare un canale di vendita che sarà necessario per rifinanziare le nuove produzioni.

In altre parole, per non rischiare l’eventualità di un altro anno fuori dal mercato, si è pensato di reintegrare progressivamente il personale in azienda, di pari passo con l’arrivo di nuovi ordinativi e, dunque, di un pieno ritorno a regime.

Dobbiamo ricordare, infatti, che al momento è in vigore una procedura di crisi di natura concorsuale, e dunque La Perla non è in grado di fare debito. Le attività che stanno ripartendo oggi sono sorrette da un prestito di circa 500mila euro, ottenuto dai commissari proprio per consentire il riavvio delle produzioni. Questa somma, si comprende, non è molto elevata: dunque la piena reintegrazione del personale sarà possibile solo quando la vendita delle nuove collezioni permetterà di ottenere liquidità da reinvestire immediatamente nel processo produttivo».

La Perla, le lavoratrici tornano a riunirsi nel sito produttivo di via Mattei

Il valore dei prodotti La Perla, celebri in tutto il mondo, non è d’altronde in discussione e non esistono dubbi sulla presenza di una solida richiesta da parte del mercato, mai cessata neanche in questo lungo anno di inattività:

«È bene ricordare come la crisi La Perla non nasca da una crisi legata al prodotto, ma da una crisi finanziaria innescata da una speculazione. Il prodotto La Perla infatti funziona e, anzi, in questa lunga assenza è stato richiesto a gran voce dal mercato.

Non a caso, seppur non potendo conoscerne i dettagli, abbiamo notizia di almeno dieci manifestazioni di interesse per l’acquisto La Perla. Quello che a noi interessa, rispetto a questo richieste, è l’azienda, nella sua totalità, venga acquistata da imprenditori seri e sani che tutelino questo tesoro.

Intanto lunedì 9 settembre torneremo nei locali produttivi dell’azienda in via Mattei 10, per tenere una conferenza stampa dove presenteremo anche il progetto artistico, chiamato”Sorelle d’Italia”, realizzato dalle lavoratici con due fotografe di Bologna.

Dopodiché terremo un’assemblea con le dipendenti: sarà una grande emozione poterci riunire finalmente in quei locali dove si è fatta la storia di La Perla e dove vogliamo tornare, a pieno regime, il prima possibile».