Rosanna Natoli, consigliera laica di Fratelli d’Italia travolta dallo scandalo per aver incontrato privatamente una giudice sotto processo di fronte alla Sezione disciplinare di cui faceva parte, ha chiesto al Consiglio superiore della magistratura di annullare la nomina di Francesco Curcio a procuratore capo di Catania. Natoli sostiene che la votazione è stata viziata da una violazione del suo diritto di partecipare alla seduta e di esprimere il proprio voto, affermando di essere stata “terrorizzata, forzata e violentata psichicamente” dai consiglieri togati progressisti di Area e Magistratura democratica.

Chi è Rosanna Natoli? Età e curriculum

Rosanna Natoli è nata a Paternò il 25 luglio 1966. E’ diplomata al liceo scientifico, ha una laurea in Giurisprudenza ed è iscritta all’Ordine degli avvocati di Catania. Stando al suo curriculum, ha ricoperto le seguenti cariche:

  • componente consiglio amministrazione ama spa, società interamente partecipata dal comune di Paternò dal 2003 al 2007;
  • assessore alla pubblica istruzione comune di Paternò dal 2008 al 2009;
  • consigliere comunale comune di Paternò dal 2009 al 2012 (Pdl area Alleanza nazionale);
  • dal 2017 al 2019 coordinatore comune Paternò circolo “Nino La Russa”;
  • dal 2019 al 2021 assessore comune di Paternò – designata da Fratelli di Paternò / Fratelli d’Italia;
  • dal dicembre 2017 componente dell’assemblea nazionale di Fratelli d’Italia e successivamente componente della commissione nazionale di garanzia e disciplina.

Cos’è successo?

L’11 settembre il Csm dovrebbe votare sulla possibile sospensione di Natoli, che è accusata di aver fornito suggerimenti alla giudice Maria Fascetto Sivillo, anche violando il segreto d’ufficio. Natoli si difende descrivendosi come vittima di un ricatto da parte dei togati progressisti, mirato a impedirle di partecipare al plenum del 17 luglio 2024, durante il quale Curcio è stato nominato procuratore di Catania. Secondo la consigliera, le sarebbe stato detto che, qualora si fosse presentata in aula, i consiglieri avrebbero divulgato stralci di un audio compromettente che la ritraeva in dialogo con Fascetto Sivillo, costringendola così ad abbandonare la seduta.

Nel suo esposto, Natoli chiede l’annullamento della delibera di nomina di Curcio, sostenendo che la sua assenza, causata da pressioni psicologiche, ha influito in modo decisivo sull’esito della votazione, conclusasi con un margine di un solo voto a favore di Curcio rispetto a Puleio, il candidato sostenuto dalle destre. La sua ricostruzione è stata smentita da Mimma Miele, consigliera togata di Magistratura democratica, che ha negato che vi fosse stata alcuna delega o comunicazione in tal senso a nome del suo gruppo.

Nonostante le richieste di revoca difficilmente troveranno seguito, la vicenda ha già avuto ripercussioni: alcuni candidati sconfitti alla carica di procuratore di Catania starebbero valutando l’ipotesi di presentare ricorso contro la nomina di Curcio, citando presunte irregolarità nella votazione. Dal mondo della magistratura, Giovanni “Ciccio” Zaccaro, segretario di Area, ha criticato Natoli, accusandola di non aver rispettato i doveri connessi al suo ruolo e auspicando che il prossimo voto sulla sospensione venga guidato dalle norme e dal rispetto delle istituzioni.