Più chiaro di così davvero non si può. Ormai mancano solo i cartelloni per le strade e i video a reti unificate per stabilire una volta per tutte che l’ingresso di Matteo Renzi nel campo largo non è gradito dal M5S, come sottolinea oggi, 5 settembre 2024, Francesco Silvestri. Il capogruppo Cinquestelle alla Camera getta benzina sul fuoco sempre vivo delle tensioni nel centrosinistra, dicendo senza mezzi termini che il leader di Italia viva è esclusivamente un problema” tutto interno al Pd.

Sulle polemiche nel Movimento, con la lotta tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte, Silvestri non vuole sentir parlare di scissione e rimanda tutto all’Assemblea costituente.

Campo largo, Silvestri chiude la porta a Renzi e avverte il Pd: “Non lo vede arrivare…”

Dopo una tregua estiva solo apparente, le acque del campo largo tornano ad agitarsi e la causa è, neanche a dirlo, Matteo Renzi.

Il Movimento 5 Stelle da settimane esprime tutto il suo malumore circa una possibile alleanza con l’ex segretario del Partito democratico. Mal di pancia che hanno assunto l’aspetto di una chiusura definitiva con le parole pronunciate sul finire di agosto dal presidente Cinquestelle Giuseppe Conte, per il quale “resuscitare Renzi” sarebbe “inaccettabile“.

A rincarare la dose arriva oggi il capogruppo alla Camera dei deputati Francesco Silvestri. Rispondendo alla domanda dell’inviato di TAG24 Michele Lilla sui possibili problemi che il leader di Italia viva potrebbe creare al M5S, l’esponente pentastellato dice chiaramente che il M5S non vuole Renzi. Quasi una ‘pietra tombale’, insomma, alla quale Silvestri aggiunge una ‘frecciata’ proprio al Pd:

“Renzi non è un nostro problema, come non lo è di Alleanza Verdi e Sinistra e di Calenda. È un problema tutto del Partito democratico che, secondo me, non lo sta vedendo arrivare…

Il riferimento dell’ultima battuta è, infatti, a quel “non ci hanno visti arrivare” pronunciato da Elly Schlein nel suo primo discorso da segretaria del Pd.

Sullo scontro tra Grillo e Conte: “Nessuna scissione, M5S è ancora anti-sistema”

Le parole di Silvestri suonano come un avvertimento agli alleati, dunque, sottolineando il rischio di una nuova apertura a un personaggio politico che non ha brillato per affidabilità e coerenza, in passato (come sa bene Enrico Letta).

Sui problemi interni al Movimento, Silvestri ostenta, invece, una rilassatezza che stride con i toni accesi e decisamente belligeranti che si sono scambiati Giuseppe Conte e Beppe Grillo nelle ultime settimane. Non ultimo, il post di oggi del garante M5S sul suo blog in cui parla chiaramente di un bivio posto dinanzi agli iscritti tra due visioni opposte di cosa debba essere il Movimento 5 Stelle.

Silvestri non nega la “differenza di visione” tra i due ma sottolinea come l’assemblea costituente rappresenterà “la conclusione di questo percorso” che stabilirà la traiettoria del Movimento” per il futuro, sia in merito alle regole interne (questione del secondo mandato e classe dirigente), sia per i temi della battaglia politica.

In questo senso, il capogruppo ribadisce che il M5S continua a essere un movimento anti-sistema e nega che vi possa essere il rischio di una scissione.