Una fiaccolata contro la crisi per scongiurare il peggior destino possibile. La Fondazione Santa Lucia non può e non deve svenduta, non può e non deve fallire. La struttura privata di via Ardeatina, a Roma, da oltre 60 anni è un’eccellenza nel campo della neuroriabilitazione, conosciuta e apprezzata a livello internazionale. Le terapie e la ricerca sono all’avanguardia e rappresentano per i pazienti la possibilità di un futuro migliore. Una realtà di questo livello va salvata per garantire ai cittadini il diritto alla salute e per tutelare i post di lavoro. In bilico ci sono quasi mille persone, giovani, adulti, padri e madri di famiglia che vivono con la paura di rimanere disoccupati. La situazione della Fondazione Santa Lucia è disastrosa, il dito è puntato contro la malagestione di un’amministrazione scadente. Gianluca Giuliano, segretario nazionale di Ugl Salute, a Tag24.it spiega lo stato in cui versa la struttura: “I debiti accumulati ammontano a 300 milioni di euro“.

Le sorti del Santa Lucia stanno a cuori a tutti, alle Istituzioni che si stanno occupano assiduamente del caso, ai dipendenti diretti e indiretti, ai cittadini che non vogliono perdere un servizio di tale eccellenza. Ieri, mercoledì 4 settembre 2024, in piazza Caduti della Montagnola, proprio sotto la sede dell’ospedale, ha avuto luogo una fiaccolata a cui hanno partecipato lavoratori, sindacati, politici e gente comune.

Roma, l’impegno per salvare la Fondazione Santa Lucia: fiaccolata, sciopero e il tavolo aperto al MMT

Per salvare l’ospedale romano le Istituzioni stanno mettendo in campo forze, soldi e impegno. La soluzione proposta dalla Regione Lazio, che piace anche ai sindacati, è quella di “un soggetto giuridico nuovo, con la partecipazione della Regione e di un privato no profit”, come ha spiegato più volte il presidente Francesco Rocca che detiene la delega alla sanità. “La proprietà deve chiedere l’amministrazione straordinaria”.

Il progetto, però, sembra non sembra trovare il favore della Fondazione Santa Lucia per la quale l’unica via percorribile – almeno stando a una nota inviata ai dipendenti – è quella di un soggetto industriale. “Le Istituzioni sono state subito solerti, il presidente Rocca e il ministro del Made in Italy Urso si sono messi a disposizione, tanto che sono stati sbloccati 11 milioni di euro poche settimane fa per consentire di mandare avanti la struttura – racconta Gianluca Giuliano – Oggi pomeriggio si terrà un nuovo tavolo di confronto al Mimit per capire la posizione della proprietà, al quale parteciperanno Rocca, Urso, i sindacati. La linea condivisa è di avviare un’amministrazione straordinaria con la nomina di un commissario istituzionale che possa garantire la gestione ordinaria e poi favore la nascita del nuovo soggetto giuridico pubblico/privato“.

L’intenzione della proprietà va in tutt’altra direzione: “Le vie sono due: vendere subito la struttura, cosa complicata perché è piena di debiti, oppure, scenario più probabile, fallire. Se va in fallimento la preoccupazione più grande è il ridimensionamento totale rispetto all’efficienza di questa struttura, Il giudice fallimentare garantirà, tramite la curatela, la gestione ordinaria e poi si dovrà aprire un’asta per la vendita al miglior offerente. Sicuramente un privato che la acquisterà all’asta ci sarà ma questo non assicura il rispetto dei servizi di alta specialità”.

A rischio quasi mille posti di lavoro, sciopero 12 settembre 2024

La fiaccolata davanti l’ospedale è stato un grido disperato di centinaia di persone che lottano contro il rischio di privatizzare e svendere l’inestimabile patrimonio sanitario che rappresenta il Santa Lucia. Per quasi 4 chilometri, con fischietti, trombette, megafoni, bandiere hanno marciato cittadini, esponenti politici dei vari partiti, lavoratori. Il pericolo disoccupazione si fa sempre più grande e la paura di perdere il proprio impiego coinvolge quasi mille persone: “C’è molta apprensione, soprattutto tra gli amministrativi. Per non parlare delle ditte esterne e dell’indotto. C’è la preoccupazione per il mantenimento dei livelli occupazionali e dell’eccellenza dei servizi”, continua il segretario nazionale dell’Ugl. “E’ un futuro nebuloso. Se oggi pomeriggio la proprietà rimarrà sulla sua posizione e non accetterà l’amministrazione straordinaria, confermeremo lo sciopero del 12 settembre e poi proclameremo altre iniziative”.

Fondazione Santa Lucia, struttura privata accreditata con la Regione Lazio

“La Fondazione Santa Lucia è una struttura privata accreditata, significa che ogni anno la Regione Lazio le riconosce un budget annuo per coprire le spese delle attività che svolge soprattutto neuroriabilitazione e ricerca e formazione. La Fondazione riceve soldi dalla Regione, dal Ministero per la ricerca e dall’Università per la formazione”, conclude Gianluca Giuliano.