È arrivato, finalmente, il punto di svolta per le concessioni balneari, con la proroga fino al mese di settembre 2027. Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alla riforma delle concessioni balneari, con un apposito decreto legge.

Anche se è stata disposta la proroga, c’è l’obbligo di bandire le gare entro il mese di giugno dello stesso anno.

Sostanzialmente, sono questi i punti principali e fondamentali della riforma. Nel testo, maggiori dettagli.

Approvato il decreto sulle concessioni balneari dal Consiglio dei Ministri

Dopo molti mesi, è stato raggiunto un accordo sulle concessioni balneari. È stata trovata la giusta via tra il Governo e la Commissione europea sul tema, molto dibattuto, delle concessioni balneari.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato la misura in un decreto legge su materie oggetto di procedure d’infrazione europee, dando via libera alla riforma sulle concessioni balneari.

Tra i punti principali troviamo quanto segue:

  • Proroga delle concessioni balneari in essere fino a settembre 2027;
  • Obbligo di avviare gare entro giugno 2027;
  • Durata delle nuove concessioni balneari da un minimo di 5 anni un massimo di 20 anni.

Proroga delle concessioni balneari fino al 2027

Tra le diverse novità, la più importante e attesa dagli attuali concessionari è la proroga al 2027. La proroga è, senza dubbio, l’argomento più importante e delicato. Le concessioni sono prorogate fino al mese di settembre 2027, ma in caso di ragioni oggettive che impediscono il completamento della procedura entro la scadenza, la proroga si allunga al 31 marzo 2028.

La durata delle nuove concessioni dovrà andare da un minimo di 5 anni a un massimo di 20 anni, proprio per garantire al nuovo concessionario di ammortizzare gli investimenti effettuati.

È previsto, inoltre, l’obbligo di assunzione di lavoratori impiegati nella precedente concessione, i quali ricevevano, proprio da tale attività, la prevalente fonte di reddito per sé e per la propria famiglia.

Nel caso di un nuovo concessionario, quello uscente avrà il diritto al risarcimento di un indennizzo a carico del concessionario subentrate e al pari del valore dei beni ammortizzabili e non ancora ammortizzati e all’equa remunerazione degli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni.

Tra i diversi criteri di valutazione delle offerte, sarà considerato l’essere stato titolare, durante i cinque anni precedenti, di una concessione balneare quale prevalente fonte di reddito per se stessi e per il proprio nucleo familiare.

Per la prima applicazione delle nuove norme, l’avvio delle gare dovrà comunque scattare entro e non oltre il 30 giugno 2027.

Il precedente e i richiami sulle concessioni balneari

Un ultimo riferimento dobbiamo farlo alla più che nota procedura d’infrazione sulle concessioni balneari. La collaborazione tra Roma e Bruxelles ha consentito di trovare un punto di equilibro tra la tutela delle legittime aspettative dei concessionari e la necessità di aprire il mercato delle concessioni.

Un’annosa questione che sembra essere chiusa. Tant’è che la soluzione trovata e approvata dal Consiglio dei Ministri è il risultato anche del confronto avuto con la Commissione Europea.

Infatti, il provvedimento, atteso e discusso, rientra in un insieme di norme che servono proprio a risolvere 17 contenziosi tra l’Italia e l’UE.

Ricordiamo che la Commissione UE rimprovera l’Italia, già da tempo, di non avere applicato la direttiva Bolkestein del 2006, che impone l’apertura del mercato balneare alla concorrenza. L’assunto è molto semplice: le coste appartengono al demanio statale e non possono essere vendute a un privato, ma solo concesse per un limitato periodo di tempo, alla cui fine la licenza andrebbe riassegnata con una gara d’appalto. Ciò, in Italia, non si è verificato per molto tempo.