Le prime tre partite della nuova stagione hanno lanciato qualche segnale, anche non si può ancora dare un giudizio completo. L’Atalanta di mister Gasperini, in appena 270 minuti giocati, ha già dimostrato pregi e difetti. Ancora una volta la Dea si è mossa tanto sul mercato, e ha dovuto rinunciare a qualche pezzo pregiato negli ultimi giorni di questa sessione estiva. Ora la squadra dovrà ingranare e il mister userà questa pausa per le Nazionali, per lavorare sodo con i ragazzi che ha a disposizione. Nel frattempo, a proposito di ragazzi, ha scelto di inserire Vlahovic nella lista Uefa consegnata per la prossima Champions League. Ma quale deve essere l’obiettivo stagionale dell’Atalanta, può ambire allo scudetto e soprattutto, questo avvio di stagione è stato deludente? L’ex calciatore nerazzurro, Stefano Lucchini, ha risposto in esclusiva a Tag24. 

Atalanta, avvio di stagione deludente o pretendente allo scudetto? L’intervista a Lucchini

D: Qualche buona prestazione, ma anche qualche passo falso: secondo te l’avvio di stagione dell’Atalanta può essere definito deludente, considerando che in tanti la considerano anche una pretendente allo scudetto?

R: Sinceramente no, non lo definirei deludente. L’Atalanta ha giocato un’ottima partita contro il Real Madrid e poi ha fatto una grandissima prestazione a Lecce. Dopodiché, ha avuto un momento di calo contro il Torino e nell’ultimo match con l’Inter. Credo che abbiano pesato anche un paio di situazioni legate agli infortuni e al mercato, che potrebbero aver inciso sugli allenamenti. Forse può essere un avvio deludente per qualcuno, se si guarda solo i risultati, perché probabilmente non è esattamente ciò che ci si aspettava, ma al tempo stesso io credo che, se analizziamo situazione per situazione, non possiamo essere preoccupati di quel che ha dimostrato la Dea.

D: Ma per il mercato fatto, e per la squadra costruita, pensi che la Dea sia una squadra da scudetto?

R: L’Atalanta sta attuando, ormai da tempo, un percorso di crescita costante, che la porta a migliorare anno dopo anno. Sono convinto anch’io che vorrà avvicinarsi all’obiettivo scudetto, ma è difficile che questo avvenga finché vendi i pezzi più pregiati. La vittoria dell’Europa League ha sicuramente alzato l’asticella, ma bisognerà arrivare a un punto in cui sarà possibile trattenere anche i giocatori di maggior rilievo, come può essere Koopmeiners. A quel punto credo che potrebbe diventare possibile anche lo scudetto. Purtroppo però ogni anno invece si deve resettare, si cambiano sei o sette giocatori, e si ricomincia da capo. Questo rende il lavoro più difficile, anche se va detto che il vero fuoriclasse della Dea è seduto in panchina e per questo ogni anno ci si aspettano da lui cose sempre migliori.

Le scommesse di Gasperini: Zaniolo e Vlahovic

D: Gasperini è sicuramente il tecnico ideale per rilanciare Zaniolo, anche se al momento il mister sembra averlo un po’ stroncato. È una scommessa che secondo te può vincere?

R: E’ una scommessa che per ora non è neanche cominciata. Da quando è arrivato a Bergamo in questi due mesi, Zaniolo ha avuto ancora dei problemi e non si è ancora allenato come Gasperini vorrebbe. Per ora non è una scommessa vinta, ma credo che non sia neanche una scommessa persa. Sono sempre dell’idea che il mister possa ridare vita a qualsiasi giocatore e mi aspetto qualcosa di importante anche da parte dell’ex Roma.

D: A proposito delle mosse di Gasperini, nella lista Champions ha inserito Vlahovic. È un giovane che conosci?

R: Lo conosco per il lavoro che ho fatto spesso in questi anni. Ho seguito tanti giovani allenando spesso squadre Primavera. È chiaro che l’assenza di scamacca gli ha aperto le porte, ma è altrettanto vero che Gasperini ci ha abituato a questo genere di scommesse. L’Atalanta in questi anni, ci ha fatto scoprire tanti giovani. Non è detto che nell’arco di partite che vedremo di Champions League, Vlahovic non possa diventare utile.

D: Pensi che possa essere già pronto per la prima squadra?

R: Penso che lui ci possa stare. Gasperini ci ha abituato a non guardare né la carta d’identità, né il nome sulle spalle e quello che si è fatto in precedenza. Lui guarda soprattutto al presente, e a ciò che vede durante l’allenamento. È un allenatore che ci può sorprendere, anche con decisioni che non ti aspetti e se ha deciso di inserire Vlahovic vuol dire che sicuramente lo ha visto pronto.