Niente di nuovo. Niente da dire e niente di cui sparlare. E’ chiaro, perentorio e lucido, il responsabile dell’organizzazione di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli che, nonostante si mette un po’ sulla difensiva, cerca di attraversare a suo modo il caso legato alla vicenda Sangiuliano–Boccia, tentando di replicare a ogni domanda insidiosa su quello che è capitato e sta capitando al “povero”, si fa per dire, Gennaro Sangiuliano che, a causa dell’intraprendenza e dell’ambizione di una donna che sta cercando di tutto per mettersi in evidenza, rischia quasi di passare per vittima.

Almeno, questo è il tentativo goffo da parte della maggioranza che cerca di dare giustificazioni quando ce ne sono poche. Di sicuro, e su questo Donzelli forse non ha torto, non ci sono “stati problemi di sicurezza”, nel senso che non si sono create le condizioni affinché la signora Maria Rosaria Boccia sia venuta a conoscenza di segreti governativi di alcun genere, ma l’imbarazzo e la figura che sta facendo un ministro non è certo bellissima, e da qualsiasi lato la si guardi.

Caso Sangiuliano, Donzelli dà piena fiducia al ministro: “Nessuno gliel’ha mai tolta…”

Davanti a questa situazione, il ministro Sangiuliano appare in grande difficoltà e una carica istituzionale così importante non può esserlo davanti a una situazione del genere e così grottesca, ma per Giovanni Donzelli non è questo il problema e insiste: “Abbiamo detto che non c’è una questione di interesse pubblico, non ha speso un euro di soldi pubblici, non ci sono segreti di Stato svelati a persone che non avevano competenza. Si tratta di una questione di gossip e il gossip non ci interessa”.

Se di solo gossip si tratta, allora perché il presidente del Consiglio Meloni l’ha convocato a Palazzo Chigi e ci ha parlato per ben due ore, evidentemente voleva accertarsi di altro, non certo per parlare di gossip. Ma per Donzelli la situazione continua ad essere un’altra, tanto che ironizza con una battuta velenosa: “Si insiste su chi abbia pagato o meno i biglietti, vi dico che è capitato a me di usare l’aereo o il treno e di portarmi mia moglie, i biglietti sono stati mandati dalla mia assistente direttamente dall’ufficio della Camera, ma per quel che riguarda mia moglie i biglietti sono stati pagati dal sottoscritto ma figuravano insieme a me. Se poi qualcuno vuole fare il ministero per la promozione della virtù e la prevenzione del vizio come fanno i talebani in Afghanistan, lo può fare, magari suggerisco Nello Trocchia come sottosegretario

Per Giovanni Donzelli e per tutto il partito di Fratelli d’Italia nessuno ha mai messo in dubbio la parola di Gennaro Sangiuliano, anche perché sulla fiducia, come qualcuno si chiede, il deputato di Fdi replica con tono quasi stizzito e col sorriso sottolinenando che “nessuno l’ha mai tolta” la fiducia a Sangiuliano, anche perché “è un ottimo ministro della Cultura e forse disturba la sinistra proprio perché per la prima volta c’è un ministro della Cultura che non ha il complesso di inferiorità verso l’egemonia culturale della sinistra”.

Per tutti i parlamentari del partito di Fratelli d’Italia, ma dell’intera maggioranza, partendo da Donzelli, “Giorgia Meloni ha ripetuto che non c’è una questione di interesse pubblico perché banalmente non un solo euro è stato speso in questa vicenda”.

L’onorevole, poi, tenta di entrare anche nello spoecifico su Maria Rosaria Boccia, precisando e spiegando alcune cose che possono accadere attorno a un ministro, non solo Sangiuliano: “Sapete quante persone che non hanno incarichi ufficiali frequentano i ministeri perché danno una mano, sono collaboratori, partecipano a riunioni, danno dei contributi ai progetti. Succede in tutti i ministeri e in tutti i governi, continuamente”.

Riguardo alla possibilità che la presunta assistente possa aver visionato dei documenti a cui non poteva accedere, Donzelli chiosa: “Problemi di sicurezza Nazionale non esistono. Lo ha garantito Sangiuliano e io mi fido”.