L’Algeria si prepara alle elezioni presidenziali di sabato 7 settembre 2024. Il presidente Abdelmadjid Tebboune è in cerca di un secondo mandato consecutivo e la sua vittoria sembra quasi scontata contro due avversari deboli. Il voto è importante in un periodo di grande instabilità economica, tuttavia molti algerini, che non hanno fiducia nel sistema, si asterranno dall’andare alle urne. Una possibile rielezione di Tebboune, senza un largo consenso popolare, potrebbe mettere in discussione la legittimità del suo potere.

Le elezioni in Algeria del 7 settembre 2024

Nel mese di marzo, il presidente Tebboune ha indetto le elezioni presidenziali tre mesi in anticipo rispetto alla scadenza prevista di dicembre. Tebboune ha giustificato questa decisione affermando che la fine delle vacanze estive e l’inizio delle scuole potrebbero aumentare la partecipazione al voto. I critici, invece, sostengono che il caldo non incoraggerà gli elettori.

In passato gli algerini hanno protestato contro il presidente di lunga data, Abdelaziz Bouteflika, fino a provocarne le dimissioni dopo 20 anni. Alle successive elezioni hanno scelto di astenersi dalle urne. In quel caso l’Algeria ha registrato un altissimo tasso di astenzione (del 60 per cento) nel voto del 2019. Per questo motivo anche ora ci si aspetta una bassa affluenza alle elezioni che non le rende meno importanti.

Gli algerini stanno affrontando un periodo di grave inflazione con il potere d’acquisto della moneta che diminuisce ogni giorno. A ciò si accompagna una sempre crescente disoccupazione. L’Algeria, che è uno dei più importanti fornitori di gas all’Europa, ha bisogno di importanti riforme economiche. I programmi dei candidati presidenti sono mirati, infatti, sulla proposte che riguardano i temi economici come l’aumento degli stipendi, l’abbassamento dell’inflazione e la riduzione del tasso di disoccupazione.

Le elezioni sono segnate anche da indagini sulla corruzione e da arresti e detenzioni arbitrarie. Secondo le Ong le autorità algerine hanno aumentato azioni legali arbitrarie contro gli esponenti dell’opposizione, della società civile e i sindacati al fine di reprimere le espressioni pacifiche di dissenso.

I candidati

  • Abdelmadjid Tebboune: classe 1945, è un politico del Fronte di Liberazione Nazionale. Ha ricoperto vari incarichi governativi, tra cui quello di primo ministro e ministro della politica di sviluppo. Dal 2019 è presidente dell’Algeria.
  • Abdelaali Hassani Cherif: è il leader del partito di destra, il Movimento della Società per la Pace. Dal 2007 al 2012 ha servito come deputato.
  • Youcef Aouchiche: è il candidato più giovane alle elezioni del 7 settembre. Il politico, che ha 41 anni, rappresenta il Fronte delle Forze Socialiste.

La vittoria scontata di Tebboune

Il presidente Tebboune sembre vicino ad ottenere un secondo mandato consecutivo. Secondo l’opposizione la scontata vittoria di Tebboune è legata alla clima non democratico e al disinteresse degli elettori.