La questione della cittadinanza italiana continua a tenere banco nel dibattito politico. L’ultima proposta in ordine di tempo arriva da +Europa che questa mattina – mercoledì 4 settembre – ha depositato in Cassazione il quesito per un referendum che punta ad abrogare il comma 1 dell’articolo 9 della legge 91 del 1992, ovvero la legge che regola l’acquisizione della cittadinanza in Italia. Nello specifico il quesito propone una riduzione dei tempi di attesa per i cittadini stranieri regolarmente residenti in Italia.
Lo ius scholae, ovvero, la norma che si propone di dare la cittadinanza agli studenti nati nel nostro paese da genitori stranieri dopo il completamento di un ciclo di studi di 10 anni, è stato il tema dominante del dibattito politico delle ultime settimane. Un tema divisivo che ha visto scontrarsi Forza Italia e Lega.
Un tema che ciclicamente torna di attualità e su cui in molti concordano è necessario intervenire per ‘riformare’ una legge, la 91 del 1992 ormai datata e non più rispondente alle rinnovate esigenze del paese.
Cittadinanza, la proposta di +Europa: “Italiani dopo soli 5 anni”
La proposta referendaria presentata questa mattina da +Europa, Psi e Partito Radicale mira proprio a modificare una parte della legge, riducendo da 10 a 5 gli anni di soggiorno ininterrotto in Italia necessari ai cittadini stranieri regolarmente residenti nel nostro paese per acquisire la cittadinanza italiana.
Lo slogan scelto per la campagna referendaria – per la quale a breve sarà possibile firmare sul sito del Ministero della Giustizia – è “Italiani prima”.
“Dovrebbero firmare tutti quelli che in queste settimane si sono detti favorevoli ad una riforma sulla legge di cittadinanza. Mettiamo a disposizione uno strumento concreto che è lo strumento referendario per cominciare a fare questa riforma”.
Ha spiegato il segretario di +Europa, Riccardo Magi, che poi ha spiegato cosa si vuole cambiare con il referendum.
“Partiamo da un punto molto chiaro, la riduzione degli anni di legale soggiorno per fare richiesta di cittadinanza. Parliamo di 2 milioni e 300 mila cittadini stranieri che oggi avrebbero le condizioni per fare richiesta.”
Salvini: “Ius scholae? Revoca cittadinanza a stranieri che commettono reati”
“Volete voi abrogare l’articolo 9, comma 1, lettera b), limitatamente alle parole “adottato da cittadino italiano” e “successivamente alla adozione” e lettera f) della legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza?”
E’ il quesito referendario depositato oggi, mentre la campagna si chiama ‘Figlie e Figli d’Italia’ e all’iniziativa hanno aderito numerosi partiti e associazioni tra cui il Partito Socialista, i Radicali Italiani e personalità come Mauro Palma (già Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale), Luigi Manconi e Pippo Civati. Presenti al deposito del quesito anche Simohamed Kaabour di Idem Network, Daniela Ionita di Italiani Senza Cittadinanza.
Nei prossimi giorni sarà possibile firmare anche online per sostenere la campagna referendaria sull’apposito sito del Ministero della Giustizia.
Intanto oggi sulla questione cittadinanza e ius scholae è intervenuto nuovamente anche il leader della Lega, Matteo Salvini che ha chiarito la posizione contraria del suo partito è ha rilanciato:
“Noi stiamo lavorando alla revoca della cittadinanza per gli stranieri che commettono reati gravi”.