Sparatoria a Cernusco sul Naviglio, nella periferia di Milano. Un uomo è morto: si tratta del 39enne Antonio Bellocco. Andrea Beretta, capo ultras dell’Inter, è rimasto ferito ed è sospettato di omicidio. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, intervenuti sul luogo, Bellocco avrebbe sparato a Beretta, il quale avrebbe poi reagito uccidendolo a coltellate.
Beretta è una figura storica della tifoseria nerazzurra ed è già stato coinvolto in alcune indagini della procura di Milano. Attualmente, Beretta si trova ricoverato al San Raffaele, dove il suo avvocato si sta recando per assisterlo durante l’interrogatorio con il pubblico ministero di turno.
Chi sono Andrea Beretta e Antonio Bellocco
La lite sarebbe culminata con uno sparo e diverse coltellate, questa la dinamica dell’incidente avvenuto oggi a Milano. Stando a quanto riportato da “Milano Today”, Antonio Bellocco, 36 anni, è stato accoltellato mortalmente dal capo ultras dell’Inter, Andrea Beretta, 49 anni, in via Nino Besozzi a Cernusco sul Naviglio.
Dalle prime ricostruzioni, ancora in fase di verifica, sembra che Bellocco abbia sparato a Beretta ferendolo a una gamba prima di essere accoltellato a morte. Le indagini sono condotte dalla compagnia di Pioltello. Negli ultimi tempi, Bellocco si sarebbe avvicinato agli ambienti della curva dell’Inter, ma le informazioni emerse suggeriscono che il movente non sia legato a questioni calcistiche.
Sparatoria a Milano: i dettagli
L’incidente si sarebbe verificato poco prima delle 11 davanti alla palestra Testudo, un luogo frequentato storicamente dai tifosi organizzati dell’Inter. Dopo la sparatoria, i soccorritori del 118 sono intervenuti con due ambulanze e un’automedica, ma per Bellocco non c’è stato nulla da fare. Beretta è stato trasportato in codice giallo al pronto soccorso del San Raffaele con una ferita da arma da fuoco alla gamba.
Il precedente di Beretta Nel novembre 2022, Andrea Beretta era stato sottoposto a misura di sorveglianza speciale a seguito del pestaggio di un bagarino fuori dallo stadio di San Siro, avvenuto prima della partita di Champions League del 16 febbraio 2022 tra Inter e Liverpool. Questo episodio di violenza, secondo quanto riportato negli atti del tribunale, sarebbe stato aggravato da “odio razziale/regionale”. Il bagarino, di origini napoletane, era stato picchiato mentre vendeva fotografie dei calciatori, al grido “noi siamo della curva, qua i napoletani non li vogliamo”.