Partirà il 12 dicembre 2024 la decorrenza per la presentazione della domanda del credito d’imposta delle imprese rientranti nelle Zone logistiche semplificate (ZLS). Si tratta di una misura di bonus che incentiva le imprese negli investimenti ammissibili. L’incentivo è previsto da un decreto attuativo adottato dal ministero per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) di Raffaele Fitto. Le domande si potranno presentare all’Agenzia delle entrate fino alla scadenza del 30 gennaio 2025.

Il provvedimento è, ad oggi, al vaglio della Corte dei conti prima di essere pubblicato in Gazzetta ufficiale. Finora, sono state attivate le Zone logistiche semplificate nella zona veneta del Porto di Venezia, Rodigino, e la ZLS del Porto e del Retroporto di Genova.

Tuttavia, tutte e due le Zone logistiche semplificate non sono ancora pienamente a regime. Pertanto, dovranno essere accelerate le procedure burocratiche e amministrative affinché si possa procedere con la presentazione delle istanze. Per questa misura il ministero di Raffaele Fitto ha previsto una dotazione iniziale di 80 milioni di euro.

Credito d’imposta Zone logistiche speciali (ZLS), di cosa si tratta?

Si potranno presentare dal 12 dicembre prossimo e fino al 30 gennaio 2025 le domande per la richiesta dei crediti d’imposta legati alle Zone Logistiche semplificate (ZLS) per i territori dove dette politiche sono state attivate.

A prevedere la possibilità di richiesta di bonus e incentivi per gli investimenti ammissibili secondo quanto prevede il bando è il ministero per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr che ha completato l’iter di approvazione del provvedimento, attualmente approdato al controllo della Corte dei conti.

Incentivi imprese, quali investimenti sono ammissibili al credito d’imposta?

Con la pubblicazione del decreto, le imprese delle ZLS potranno utilizzare gli incentivi fino a 80 milioni di euro per portare avanti i propri progetti di investimento. Saranno ammissibili le spese sostenute per l’acquisto di macchinari, attrezzature e impianti nuovi, da destinare alle strutture produttive già in essere o da implementare nella Zona Logistica semplificata.

Il bando ammette ai bonus anche gli acquisti di terreni e l’acquisto, la realizzazione e l’ampliamento di fabbricati strumentali agli investimenti. Tuttavia, il costo dei fabbricati non può eccedere la metà del valore complessivo dell’investimento. Il valore minimo del progetto di investimento di ciascuna impresa è fissato a 200.000 euro. Il bonus massimo è del 35% per le spese effettuate dall’8 maggio al 15 novembre 2024.

Come presentare la domanda di credito imposta delle Zone logistiche speciali (ZLS)?

Per la presentazione della domanda del credito d’imposta delle Zone Logistiche semplificate (ZLS) si dovrà operare sul portale dell’Agenzia delle entrate. Il credito d’imposta maturato sugli investimenti effettuati deve essere utilizzato in compensazione mediante l’utilizzo del modello F24.

Tuttavia, per la piena operatività della ZLS occorre attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto del ministero per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr e il successivo provvedimento dell’Agenzia delle entrate che spieghi come utilizzare la piattaforma telematica di domanda e le procedure da seguire.

Incentivi legati alle politiche di coesione, quali bonus?

Una volta che ciascuna impresa interessata avrà presentato il progetto di investimento con le spese sostenute e delle quali si richiede l’ammissibilità ai fini del credito d’imposta, l’Agenzia delle entrate disporrà di 10 giorni per il calcolo di quanto realmente spettante all’impresa per la compensazione. Tale termine decorrerà dalla fine della finestra temporale utile per la presentazione delle domande, fissata per il 30 gennaio 2025.

Nell’ottica della coesione territoriale e dell’utilizzo delle risorse strutturali provenienti dall’Unione europea, la Zone logistiche semplificate (ZLS) può essere istituita per i territori inclusi nella fascia dei più sviluppati, purché in presenza di un’area portuale.

La determinazione dei territori più sviluppati ai fini della coesione avviene per mezzo del calcolo del reddito pro capite rispetto a un valore medio stabilito a livello europeo. Le ZLS, dunque, compensano i territori meno sviluppati (o in via di sviluppo per le regioni mediamente sviluppate) presenti nel Sud Italia e denominati Zone economiche speciali (ZES).