Disonestà ed incompetenza delle aziende private queste sarebbero le cause di morte delle 72 vittime dell’incendio della Grenfell Tower del 14 giugno 2017. Questo emerge dal rapporto del magistrato Martin Moore-Bick, incaricato da Londra di indagare sulle responsabilità del rogo di sette anni fa. Nell’incendio provocato dal cortocircuito di un frigorifero sono morte 72 persone, oggi però emergono novità importanti: la colpa è soprattutto delle aziende private che hanno lavorato al restauro del palazzo.

Il rapporto di più di 1700 pagine accusa diverse ditte come Arconic, Kingspan e Celotex. Coinvolto anche lo studio di architetti che ha lavorato al restauro della Grenfell Tower. Sotto accusa anche Eric Pickles, segretario per l’edilizia abitativa di Cameron fino al 2015, e i governi britannici che hanno preso sottogamba la questione della sicurezza edile.

L’incendio della Grenfell Tower del 2017 poteva essere evitato?

Quella di Grenfell Tower era una strage evitabile. Il rogo che ha ucciso 72 persone, tra cui due ragazzi italiani, è frutto dell’incompetenza di chi avrebbe dovuto mettere a norma l’edificio divorato dalle fiamme più di sette anni fa. Il rapporto stilato dal magistrato Moore-Bick accusa anzitutto i produttori del rivestimento, considerati i veri responsabili dell’incendio. La Arconic – questo il nome della ditta – che si è occupata dei rivestimenti è accusata senza mezzi termini di “disonestà sistematica” e di aver fatto apparire sicuri i loro prodotti quando non lo erano.

I pannelli di rivestimento per l’esterno della torre hanno subito preso fuoco facilitando il propagarsi delle fiamme in tutto l’edifico. Londra punta il dito anche contro le due aziende che hanno prodotto l’isolamento, Celotex e Kingspan, colpevoli di aver fuorviato le aziende incompetenti coinvolte nella ristrutturazione della torre avvenuta nel 2011. Il rapporto non risparmia nemmeno gli architetti di Studio E e Harley Facades e il project manager Rydon.

Finanche i vigili del fuoco di Londra sono nell’occhio del ciclone. La London Fire Brigade non ha messo in atto una strategia giusta per evacuare l’edificio e per estinguere le fiamme.

Negligenze anche politiche

I governi inglesi dagli anni ’90 avrebbero potuto fare tanto per la sicurezza. Il rapporto stilato da Moore-Bick accusa anche gli esecutivi inglesi che non hanno lavorato a norme per la sicurezza edile. Il governo conservatore del 2010 è stato fortemente criticato per la revisione delle normative che ha portato a “ignorare o trascurare le questioni di sicurezza”.

Secondo Moore-Bick, l’organizzazione di gestione degli inquilini (Tmo) del consiglio locale era gestita male e sapeva che l’edificio era a rischio già nel 2009 quando arrivarono diverse segnalazioni in merito alla sicurezza del grattacielo. Emerge dal rapporto che la relazione tra il Tmo e gli inquilini fosse molto teso. Tmo sarebbe accusato di aver manipolato il processo di nomina di un architetto per eseguire la ristrutturazione dell’edificio poi assegnata a ‘Studio E‘.

In definitiva dal rapporto emerge che le 72 vittime erano evitabili, la negligenza diffusa – dai costruttori fino ai proprietari degli appartamenti – ha provocato la strage e ha rallentato, dopo l’incendio, i soccorsi e gli aiuti necessari. Lapidario in tal senso il rapporto:

[…] La risposta del consiglio (dopo l’incendio) è stata confusa, lenta, indecisa e frammentaria con aspetti che dimostravano una marcata mancanza di rispetto per la decenza e la dignità umana […]

A causa del rogo un gran numero di vigili del fuoco avrebbero contratto il cancro.