Nella Manovra 2025, con tutta probabilità verrà confermato il bonus mamme, ovvero la decontribuzione per le lavoratrici dipendenti che, per il terzo, figlio può arrivare alla somma di 3000 euro all’anno.

Sono, in realtà, molte le misure attualmente attive che avranno spazio nella prossima Legge di Bilancio e che, di conseguenza, vedranno una riconferma nel 2025.

Il Governo ha obiettivi ben precisi, tra cui quello di incentivare, sostenendole anche economicamente, le lavoratrici madri. L’intenzione dell’esecutivo sarebbe quella di utilizzare risorse non sfruttate lo scorso anno, proprio con il fine di ampliare la platea delle aventi diritto al bonus mamme. In sostanza, si punta ad includere anche le lavoratrici autonome.

Cosa sappiamo sul bonus mamme? Nel testo, le ultime novità.

Conferma del bonus mamme nel 2025

Tra i tanti dubbi e le poche certezze per la prossima Legge di Bilancio, la conferma del bonus mamme per il 2025 non sembra essere in dubbio. Nei piani del Governo c’è l’incentivo alla natalità e la decontribuzione per le lavoratrici dipendenti con figli va proprio in questa direzione.

Si tratta di un’agevolazione che, quest’anno, ha riguardato solo le lavoratrici dipendenti, sia del settore pubblico che privato, in somministrazione e in apprendistato. L’unica condizione era avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato.

Il bonus dura fino al compimento del decimo anno di età del figlio e sarà disponibile per le lavoratrici madri che hanno un minimo di tre figli.

Bonus mamme esteso anche alle autonome

Alcune misure in vigore quest’anno potranno essere riconfermate anche nel 2025. Molte saranno potenziate, altre, probabilmente, ridotte. Nel caso del bonus mamme è previsto un potenziamento, con l’obiettivo di stimolare la natalità.

Quest’anno, la misura è partita con qualche incertezza, considerando i lunghi tempi per l’operatività. Ma nei primi cinque mesi dall’introduzione ha registrato un’adesione del 74%.

Non stiamo parlando dell’estensione della misura anche alle mamme con due figli, già sperimentata nel 2024. Quindi, su questo versante sarà confermato l’aumento a tre figli del requisito minimo per l’accesso alla misura.

Ciò che cambia sarà la platea delle beneficiarie. Il bonus mamme sarà esteso anche alle lavoratrici autonome. Infatti, se quest’anno possono beneficiare dell’esonero solo le lavoratrici dipendenti con contratto di lavoro a tempo indeterminato, per il prossimo anno le cose potrebbero cambiare.

La richiesta di accesso al bonus mamme, in ogni caso, dovrà essere comunicata direttamente al datore di lavoro.

In definitiva, dal mese di gennaio, verrà probabilmente meno l’agevolazione per le famiglie meno numerose, in quanto tra le ipotesi, come abbiamo visto, non c’è quella di un’estensione anche alle lavoratrici con due figli. Tuttavia, la misura potrebbe essere estesa alle lavoratrici autonome.

Come funziona adesso la decontribuzione per le mamme lavoratrici

La precedente Legge di Bilancio ha stanziato 570 milioni di euro per il bonus mamme, prevedendo l’esonero contributivo al 9,19% sulla retribuzione per le lavoratrici dipendenti assunte con contratto di lavoro a tempo indeterminato.

La copertura, inoltre, sale a 3000 euro nel caso di lavoratrice madre di tre figli. L’esonero non viene applicato:

  • Alle lavoratrici autonome e parasubordinate;
  • Alle lavoratrici dipendenti con un solo figlio;
  • Alle lavoratrici con il secondo figlio di età superiore a 10 anni;
  • Alle collaboratrici domestiche.

Si tratta di una misura introdotta anche con lo scopo di combattere la denatalità. Quindi, nell’intenzione del Governo di estendere il bonus anche alle lavoratrici autonome, si potrebbe intravedere l’obiettivo di ripresentarlo, poi, anche per le famiglie meno numerose.

In base alle ultime novità, il bonus mamme non solo sarà, con ogni probabilità, riconfermato anche per il 2025, ma la decontribuzione varrà solo per le lavoratrici madri con tre figli.