La scuola sta per riaprire i battenti. Per l’ennesimo anno ragazzi dall’età più piccola fino a quelli più grandicelli si accingono a ritornare sui banchi di scuola e ad immergersi in una stagione nuova piena di emozioni e di nuove situazioni. Per alcuni sarà la prima volta, per altri l’ultimo anno prima di iniziare a far parte di un nuovo corso della vita, quella un po’ più diversa rispetto alla spensieratezza della scuola, quella delle prime piccole e importanti responsabilità personali.
Ma prima di arrivare a questo c’è tutto un anno da vivere per lo studio, ma, perché no, anche per un po’ di divertimento, la scuola è anche questo, almeno è quello che cercano di far capire i tanti insegnanti che per anni hanno portato avanti e hanno formato studenti e futuri uomini e donne. Gli insegnanti, una figura che spesso viene trascurata, ma che è importante come e a volte quanto un genitore perché il compito che hanno non è affatto semplice anzi assai arduo e complicato per tanti versi.
Scuola, c’è il rinnovo del contratto sul tavolo e la possibilità di creare nuovi posti di lavoro
Gli insegnanti sono una figura importante e fondamentale che per certi versi, partecipano attivamente alla vita e all’educazione dei ragazzi e per un lungo percorso camminano insieme ai genitori in uno dei periodi, se non proprio il periodo più importante e delicato di un adolescente.
Ed è anche per questo che sono persone a cui si deve fare attenzione. In questo ambito viene diffuso l’appello del Gilda, il sindacato più importante e unico degli insegnanti che, proprio per l’inizio dell’anno scolastico che sta per avviarsi, purtroppo “si aprirà con le problematiche che sono diventate tristemente endemiche negli ultimi anni, la peggiore tra tutte è che ancora non siamo fuori dall’anomalia, tutta italiana, dell’eccesso di precariato”.
Nella nota diffusa, il Gilda tiene a mente cose fondamentali: “E’ presto per avere i numeri reali però sicuramente non ci discosteremo molto da quelli degli anni precedenti. Il meccanismo dei concorsi purtroppo mantiene la sua farraginosità e, già da anni, abbiamo sottolineato la difficoltà nel far funzionare le commissioni di concorso, se non si investe su un esonero dal servizio di coloro che sono chiamati a farne parte“.
E’ evidente che “bisogna ripristinare un doppio canale che garantisca da una parte gli idonei nei vari concorsi, e dall’altra i precari storici. Ci auguriamo che ci si muova decisamente verso una scuola con meno precariato e che assicuri un trattamento economico dignitoso“. E soprattutto secondo Gilda e gli insegnanti “la scuola non può e non deve essere la cassa integrazione della disoccupazione intellettuale“.