Il pomodoro è uno degli ingredienti più usato nella cucina italiana e mondiale. Originario del sudamerica, è stato importato negli anni ovunque e, ad oggi, è parte integrante della tradizione culinaria italiana.
Solo nel nostro Belpaese, infatti, ne esistono più di 10 varietà. Dal piccolo e dolce pomodoro ciliegino al robusto e aromatico San Marzano, le diverse varietà offrono una grande gamma di sapori, consistenze e usi culinari.
Mangiati crudi in insalate o cotti, per fare delle gustose salse con cui condire altri piatti, questo delizioso frutto (e non verdura, piccola curiosità) è spesso non solo accompagnamento ma vero e proprio protagonista del piatto.
Alcune varietà sono più indicate di altre per determinate preparazioni, donando una nota di sapore in più, come nel caso dei sughi con pomodori ciliegino, che esaltano piatti semplici come la pasta o le bruschette.
In questo articolo, faremo quindi un viaggio pieno di curiosità nel mondo della cucina tradizionale italiana, scoprendo quali sono le diverse tipologie di pomodori esistenti in Italia e quali sono i modi più comuni di mangiarli.
Le varietà italiane: un viaggio tra le eccellenze nostrane
I pomodori, benché non siano originari in Italia, hanno trovato nel nostro Belpaese un clima ideale per crescere e prosperare. Nei secoli le coltivazioni sono diventate numerose e ne abbiamo, attualmente, ben 14 varietà tutte nostrane.
- Il pomodoro San Marzano, famoso per la sua forma oblunga e la polpa ricca, è idealmente utilizzato per preparare salse e conserve.
- Il pomodoro del Piennolo del Vesuvio si distingue, invece, per i suoi grappoloni appesi e il perfetto equilibrio tra dolcezza e acidità.
- Il pomodoro Ciliegino, particolarmente noto nella varietà di Pachino, è uno dei più raffinati, apprezzato per la sua dolcezza intensa e la versatilità in cucina.
- Il pomodoro Costoluto, tipico toscano, spicca per le sue increspature caratteristiche.
- Il Cuore di Bue, proveniente da Piemonte e Abruzzo, è ideale per piatti freschi e insalate grazie alla sua forma a cuore e al sapore ricco.
- Il pomodoro Pizzutello è molto diffuso nel Lazio e in altre regioni meridionali.
- Il pomodoro Regina di Torre Canne del Salento, è altrettanto tradizionale e per questo usato per preparazioni tipiche locali.
- Il pomodoro Canestrino, della provincia di Lucca.
- Il pomodoro Fiaschetto di Torre Guaceto, molto presente in Puglia.
- Il pomodoro Camone di Sardegna, rinomato per la sua consistenza e il gusto.
- Il pomodoro di Belmonte, tipico di Cosenza.
- Il pomodorino di Manduria, in grado di aggiungere un carattere tipico ai piatti con le sue qualità uniche.
- Il pomodoro Giallorosso di Crispiano, anche lui Pugliese, di Taranto per la precisione.
- Il pomodoro Verneteca Sarnita, tipico Campano e caratteristico per la sua forma piccola e tonda.
Crudi, secchi o passati: come si usano i pomodori in cucina
La grande varietà presente in Italia è la dimostrazione della flessibilità che questo frutto ha nella nostra cucina. Sono davvero molte le preparazioni che si possono fare con questo.
Possono essere ad esempio consumati crudi, all’interno di insalate fresche e vivaci, come la classica insalata caprese, dove la dolcezza del pomodoro viene esaltata dalla mozzarella e dal basilico.
Quando i pomodori vengono essiccati il loro sapore si concentra e si intensifica. Questo processo conserva il frutto e lo trasforma in un ingrediente perfetto per insaporire pasta, pane, o come complemento in antipasti e salse.
Infine, i pomodori passati (a creare i classici sughi) sono una base fondamentale per una grandissima varietà di piatti: dalla pasta alle zuppe, o anche all’interno dei contorni come nel caso delle pizzaiole, o per creare deliziose salse da stendere sul pane.
Infine, ricordiamo che pomodoro è un’ottima fonte di antiossidanti. Ecco perchè i pomodori fanno bene.