Il quartiere di Primavalle, zona nord-ovest di Roma, è in fermento. Alta Supermercati, storico negozio del quartiere, ha chiuso i battenti lo scorso 10 agosto dopo quasi 90 anni di attività, per lasciare il posto a un nuovo ristorante della nota catena di fast food McDonald’s.

La notizia è stata accolta favorevolmente da molti residenti, ma non da tutti. Il Circolo Rifondazione Comunista Cecinelli Panzironi- XIII e IV Municipio ha deciso di lanciare una raccolta firme per esprimere il proprio “dissenso” a questa apertura.

“Il McDonald’s si farà, lo dico subito: è una multinazionale che ha versato milioni di euro al proprietario dei locali, chiedendo autorizzazioni mesi fa al Comune” spiega l’attivista Renato Rizzo, del direttivo PRC di Primavalle. Ma l’intento è comunque quello di evidenziare tutte le problematiche legate a questa concessione.

Raccolta firme contro l’apertura del McDonald’s nel quartiere Primavalle a Roma, l’attivista Renato Rizzo: “Traffico e inquinamento acustico, ma non solo”

Il McDonald’s aprirà in piazza Clemente XI dove, lo scorso 31 agosto, è stata realizzata la raccolta firme.

“In quella piazza, soprattutto in inverno, si blocca tutto. Sicuramente ci sarà traffico e caos con l’arrivo di decine e decine di giovani con i motorini” sottolinea Rizzo.

“La seconda criticità che vogliamo sottolineare è legata all’inquinamento acustico, perché McDonald’s rimane aperto fino a tardi. In quell’area, però, vivono centinaia di persone che invece dovrebbero dormire. Altri McDonald’s della Capitale sono staccati dai quartieri abitati, come succede a Boccea. Per cui questa apertura sarà un problema per molti abitanti del quartiere“.

Ci sono altre due motivazioni che hanno spinto il direttivo del Circolo Rifondazione Comunista di Primavalle a criticare l’arrivo della nota catena di fast food.

“Noi siamo per il cibo quello italiano. Ci piacciono la carbonara e l’amatriciana, piatti tipici romani. Siamo per le trattorie romanesche che resistono a Primavalle: ce ne sono ancora due, molte altre hanno chiuso” afferma Rizzo.

“Un’altra ragione è di tipo culturale. Noi crediamo che le famiglie che portano i bambini a fare le feste all’interno del McDonald’s attuino un processo antieducativo. McDonald’s limita la fantasia dei bambini perché segue un modello preconfezionato. In più ciò che danno da mangiare fa male: non a caso l’obesità negli Stati Uniti è a tassi altissimi ed è provocata anche da questo tipo di alimentazione”.

Le critiche all’iniziativa

“Abbiamo raccolto 200 firme in due ore, stando in piazza” spiega Renato Rizzo. L’iniziativa, pubblicizzata su Facebook e in alcuni gruppi di quartiere sul popolare social network, è stata però aspramente criticata.

“Sappiamo che c’è una grossa resistenza da parte di molte persone e lo sapevamo ancora prima di lanciare la petizione. Molti pensano che il McDonald’s possa essere uno spazio di aggregazione per il quartiere. Però noi sosteniamo che sia un falso spazio di aggregazione. A Primavalle esiste la biblioteca, ma chiude presto. Il cinema ha chiuso i battenti. Non c’è uno spazio musicale, teatrale o per i ragazzi. Questo determina anche la disgregazione giovanile, la microcriminalità”.

C’è chi inoltre sottolinea come i problemi di Primavalle siano altri. Ad esempio, l’accampamento rom sotto il ponte di via Bembo.

“Io faccio lavoro politico a Primavalle da 40 anni, per cui ho seguito i problemi delle case popolari, del verde che manca, delle Poste e dell’ASL che volevano chiudere. E anche per queste situazioni abbiamo lanciato una raccolta firme” spiega Rizzo.

“Portiamo avanti battaglie per le palazzine di via Gasparri abbandonate; per l’ex-mercato di via Sant’Igino Papa, chiuso da quattro anni e che vogliamo riapra come spazio socioculturale. Non sempre i cittadini hanno memoria delle lotte fatte. Ho pubblicato io stesso un post, ho avuto 700 commenti: un terzo positivi, gli altri due terzi negativi. C’è chi si scaglia contro i negozi gestiti da bengalesi, mostrando anche del razzismo”.

Cosa risponde a chi invece sottolinea che il McDonald’s darà lavoro a cinquanta persone? “Anche Alta Supermercati dava dei posti di lavoro. Non ci convince per niente il fatto che all’interno del McDonald’s non possano entrare i sindacati”.

Le richieste al XIV Municipio

La raccolta firme, intanto, continua: la previsione è che possa arrivare a 500 nominativi. “Dopodiché porteremo la lista all’assessore al traffico e al commercio per avere garanzie sul fatto che la canna fumaria del ristorante sia fatta a norma, che le licenze siano corrette e che sul traffico si attui subito un progetto di controllo. A questo punto il Municipio deve mettere dei vigili fissi su piazza Clemente XI”.

Tra una settimana, aggiunge Renato Rizzo, le firme arriveranno in Municipio. “Dopodiché la questione sarà chiusa. Controlleremo che le istituzioni facciano il proprio dovere e che le regole vengano rispettate“.

Infine, una richiesta alla multinazionale statunitense. “Ci piacerebbe pure avere un incontro con McDonald’s sulla questione dei diritti dei lavoratori, per verificare i contratti che faranno”.