Guai, guai e ancora guai per la vedova di Mike Lynch, Angela Bacares, unica sopravvissuta al terribile naufragio dello yacht Bayesian, davanti le coste di Porticello, in Sicilia, oltre alla perdita del marito e della figlia 18enne, Hannah, la 57nne dovrà gestire la scomoda eredità: la causa miliardaria di HP.

L’eredità della vedova Lynch dopo il naufragio del Bayesian:

Non si ferma il processo a carico di Mike Lynch, il magnate dell’informatica e fondatore di Autonomy, intentato dalla multinazionale HP (Hewlett Packard). Adesso, la società di software ha più alcuna intenzione di attendere oltre, dopo aver concesso qualche giorno di tregua ai Lynch dopo il naufragio del Bayesian.

Nessun respiro, quindi, per Bacares, vedova del tycoon e proprietaria del veliero affondato a causa del maltempo lo scorso 19 agosto 2024. Boccone amaro per la donna d’affari, che ancora piange la morte della figlia 18enne, Hannah, e del marito, annegati nelle loro cabine.

Sarà lei, quindi, a doversi fare carico della causa da quasi 4 miliardi di risarcimento chiesti da HP, che accusa Lynch e il suo ex braccio destro, Sushovan Hussain, di aver gonfiato i prezzi per l’acquisizione proprio di Autonomy.

Cosa sappiamo del processo

Volano le accuse già dal 2011, da quando, cioè, HP ha sborsato la modica cifra di 11.1 miliardi di dollari per una delle più grandi operazioni tecnologiche del Regno Unito: l’acquisto di Autonomy. Peccato che, l’anno successivo – fine 2012 – la Hewlett-Packard si è accorta che qualcosa nei conti non quadrava. Così, la società ha denunciato Lynch e Hussain in quello che è passato alla storia come il più grande scandalo contabile dell’azienda britannica.

Dopo oltre un decennio di lotte nelle aule di tribunale, lo scorso 2022 l’Alta Corte di Londra ha condannato civilmente l’ora deceduto magnate inglese per frode, mentre il Tribunale di San Francisco lo ha assolto per quanto riguarda il processo penale a giugno 2024.

Secondo quanto dichiarato nelle motivazioni dalla Corte britannica, l’ammontare dei danni ad HP sarebbero stati inferiori a 5 miliardi, cifra precedentemente richiesta dalla multinazionale, che, quindi non si ferma:

HPE intende seguire il procedimento fino alla sua conclusione. Nel febbraio 2024 si è tenuta un’udienza e la decisione del giudice dell’Alta Corte in merito ai danni dovuti arriverà a tempo debito