Maria Elena Boschi e Mara Carfagna saranno le leader della nuova Dc? Il primo a lanciare l’indiscrezione, svelando che sulle due ci sono già dei sondaggi riservati, è stato, sulle colonne de Il Tempo, “l’uomo che sussurra ai potenti” Luigi Bisignani. Il secondo a rilanciare pubblicamente il progetto è stato, invece, con un articolo pubblicato sull’Huffington Post ieri 2 settembre 2024, il deputato di Forza Italia Gianfranco Rotondi. Tag24.it ha parlato con quest’ultimo: come stanno le cose? Davvero è arrivata l’ora del ritorno in scena della Balena Bianca con l’effetto speciale della conduzione di due donne di primo piano della seconda Repubblica?
Boschi e Carfagna leader della nuova Dc. La versione di Bisignani e di Rotondi
Gianfranco Rotondi è uno dei protagonisti della Dc dopo la Democrazia Cristiana. Nel senso: è uno dei tre che dal 1994, anno dell’inizio della diaspora democristiana, si contende simbolo e nome. Gli altri due sono Lorenzo Cesa e Salvatore Cuffaro. Sta di fatto che tutti e tre sono giunti a un accordo: non ne possono più nemmeno loro di carte bollate e tribunali. Hanno deciso di porre fine ai contenziosi e, per l’inizio del 2025, sono pronti ad aprire un nuovo capitolo di quello che è stato il partito più votato dagli italiani.
Rotondi: “E’ la volta buona: la Dc la vogliono gli italiani”
D Onorevole Rotondi, allora: davvero è la volta buona per il ritorno in scena della Dc?
R “Che sia il momento giusto è certo: la Dc la vuole il Paese”.
D La cito: “E’ il mercato a chiederla, ragazzi”.
R “Noi, ultimi democristiani, veniamo raggiunti quotidianamente da sollecitazioni anche di semplici cittadini per ridarle vita”.
D Che vogliono i semplici cittadini?
R “Una forza di ispirazione cristiana”.
D Per fare cosa?
R “Pensiamo anche alle liti nel centrodestra. Se ci fosse un partito democristiano svolgerebbe un ruolo che, a destra, un tempo era di Pinuccio Tatarella: l’armonia”.
D Ma, alzando un pò lo sguardo dalle cose italiche: dalla Germania non arrivano affatto buone notizie per la Cdu, i cristiani democratici le hanno prese…
R “Anche in Germania la destra si apre uno spazio per uno sbandamento a sinistra dei democratici cristiani”.
La diaspora dei voti democristiani
D E’ stato così anche in Italia?
R “Sì, storicamente: quando la gente ebbe l’impressione che Martinazzoli si alleasse col Pds, il nostro elettorato si rivolse a Berlusconi. Quando Berlusconi ha fatto i governi con il Pd, il nostro elettorato ha votato Salvini. Quando lo stesso Salvini ha fatto un governo con il Pd, lo nostro elettorato si è rivolto alla Meloni”.
D Ergo?
R “Se ne deduce che la costante, dalla Dc alla Meloni, è che tutti sono percettori di un voto anti-comunista: si sposta sempre sul partito meno sospettato di intese con l’avversario”.
La leadership Boschi-Carfagna
D Boschi e Carfagna potrebbero essere davvero le leader giuste per la nuova Dc?
R “E’ ciò che dice Gigi Bisignani: se quest’idea incontrasse davvero la disponibilità delle due colleghe (Mara Carfagna da tempo è data in uscita da Azione, ndr), costituirebbe un’ottima risorsa di partenza”.
D Le avete sollecitate? Le avete chiamate?
R “Io non disturbo mai amici e colleghi in vacanza. E l’idea di Bisignani è caduta in piena stagione agostana”.
D Per Bisignani, in un appartamento di via della Conciliazione, si stanno già gettando anche le basi programmatiche della nuova Dc: da una nuova legge elettorale proporzionale con preferenze all’istituzione della Cassa per il Mezzogiorno europea. La convince?
R “Sarebbe un aggiornamento perfetto di tutto il programma del centrodestra”.
Il centrodestra, l’habitat naturale della nuova Dc
D La nuova Dc deve vivere nel centrodestra?
R “Il quadro politico, rispetto ai vecchi tempi, è molto cambiato”.
D In che senso?
R “A sinistra, ormai, abbiamo certificato con riga e compasso che non è possibile una presenza dei cattolici. I movimenti centristi sono falliti…”
D Non resta che buttarsi a destra?
R “Esiste un solo campo in cui si può mettere radici una forza moderata di ispirazione cristiana: il centrodestra”.
D Con Giorgia Meloni?
R “Si può essere più o meno d’accordo sulle linee politiche del suo Governo, più o meno entusiasti (io lo sono) della leadership di Giorgia Meloni, ma per tutti la scelta obbligata è questa. Del resto, in Italia ci sono solo tre partiti che si richiamano alla Dc e tutti e tre sono nel centrodestra”.
D In ogni caso, nel rispondere a Bisignani, ha rispolverato il premier francese Georges Clemenceau: “La guerra è una cosa troppo seria per lasciarla fare ai Generali”.
R “E io, parafrasandolo, ho scritto che la rifondazione della Dc è cosa troppo seria per lasciarla fare ai democristiani”.
D Perché questo pessimismo?
R “Perché è la storia che lo ispira. L’unica cosa che ci è rimasta addosso della tradizione democristiana è l’estrema rivalità tra i capi”.
D Questo e niente più.
R “Quando si chiamavano Fanfani, De Mita, Andreotti sapevano mettersi d’accordo per l’interesse generale o almeno quello del partito. Noi, invece, litighiamo anche contro i nostri stessi interessi”.