Stringi stringi, altrimenti non si capisce il nocciolo della questione (o del gossip, per dirla con Giorgia Meloni), la domanda che si fanno tutti è questa: ma Gennaro Sangiuliano e Maria Rosaria Boccia sono amanti? La storia è piena di precedenti del genere: quanti potenti hanno perso la testa per la femme fatale di turno e si sono giocati reputazione e carriera? Ecco: è quello che sta rischiando il ministro della Cultura adesso tra lettere di ricostruzioni (smentite dalla controparte), onorificenze da 15mila euro, conti non si capisce se saldati coi soldi pubblici, voci femminili che si fa capire siano state registrate. Più di quanto potette collocare Times Square a Londra, insomma, può una bionda di Pompei. Tant’è che a Palazzo Chigi, al di là delle difese d’ufficio in tv, già circola una rosa di nomi che potrebbero sostituire Sangiuliano in via del Collegio romano.

Sangiuliano e Boccia amanti? Cosa è successo, l’indizio e la testimonianza

E insomma: al di là del tentativo, almeno per ora, di ridimensionare il caso da parte della premier Giorgia Meloni, che tipo di rapporto c’è tra il ministro Gennaro Sangiuliano, born in Naples 62 anni fa, e Maria Rosaria Boccia, la 41enne di Pompei? Nei giorni scorsi, è stata la stessa Giorgia Meloni a pretenderlo di sapere reclamando dal ministro una relazione scritta sull’accaduto. Del resto, il caso è nato il 26 agosto scorso, quando Boccia annuncia su Instagram la sua nomina a consigliera per i grandi eventi, salvo essere smentita dal ministero. Da lì, la vendetta: più il ministero e l’entourage di Sangiuliano la disconosce, più la 41enne pubblica foto con Sangiuliano in ogni dove, mail e comunicazioni riservate che aveva ricevuto non si sa, a questo punto, a che titolo. Ora, il ministro, in una lettera pubblicata oggi, 3 settembre 2024, da La Stampa, ricostruisce la vicenda così:

“Ho conosciuto la dottoressa Boccia a metà del mese di maggio durante la campagna per le elezioni europee, riscontrandone un’identità di vedute. In seguito ho maturato l’intendimento di conferire alla dottoressa Boccia l’incarico, a titolo gratuito, di consigliere del ministro per i grandi eventi. In questo periodo, infatti, ho potuto constatare le competenze professioni e organizzative della stessa anche attraverso la sua partecipazione a iniziative pubbliche a cui ho preso parte (…) Dopo la prima fase istruttoria, accogliendo alcune perplessità del Gabinetto sulla possibilità, ancorché meramente potenziale, di situazioni di conflitto di interesse, ho deciso di non dare corso alla nomina e l’ho comunicato formalmente”

Ma se i termini della questione sono questi, perché tanto imbarazzo? Perché tanti giorni di silenzio? Per questo, torna la domanda: Sangiuliano e Boccia nascondono qualcosa? Sono amanti? L’indizio di chi lo suppone è che in tutte le foto pubblicate da Maria Rosaria Boccia con il ministro, come ha fatto notare Dagospia, il sito che per primo ha sollevato il caso, quest’ultimo è senza fede al dito. Eppure, l’ex direttore del Tg2 è sposato con la giornalista Federica Corsini.

La testimonianza del sindaco

In ogni caso: che il retropensiero che muove l’intera vicenda sia che tra Sangiuliano e Boccia ci sia stato qualcosa di più di un semplice colpo di fulmine intellettuale, lo testimonia anche questa domanda che oggi, 3 settembre 2024, il Corriere della Sera ha rivolto al sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio:

Per caso le risulta se Maria Rosaria Boccia è sposata o fidanzata?

“Da quello che so, era ed è fidanzata con uno che non è di qui. Me lo ha presentato, però non ricordo il nome”

E comunque, a proposito del fascino del potere: il limite che ha posto Giorgia Meloni nella difesa di Sangiuliano è che non si sia speso nemmeno un soldo pubblico per viaggi e pernottamenti di Maria Rosaria Boccia. E, nella lettera affidata a La Stampa, il ministro l’ha messo nero su bianco:

“Ritengo importante sottolineare che mai un euro del ministero, neanche per un caffè, è stato impiegato per viaggi e soggiorni della dottoressa Boccia”

La chiave d’oro con la quale è stato omaggiato Sangiuliano, chi potrebbe sostituirlo (e l’ultimo post di Boccia)

Intanto, a proposito di soldi e regalie sospette, è Il Foglio a ricordare che, in realtà, è stato Gennaro Sangiuliano, il 23 luglio scorso, a ricevere dal Comune di Pompei (il Comune di Maria Rosaria Boccia) una chiave d’oro (simboleggiante quella della città) del valore di quasi 15 mila euro. Il giornale diretto da Claudio Cerasa insinua: “per ben disporre il governo e il ministro” a far nominare Pompei capitale della cultura 2027. E comunque: alla fine della fiera, già circolano i nomi che potrebbero sostituire Gennaro Sangiuliano alla guida del ministero. Di chi si tratta? Alessandro Giuli, il direttore del Maxxi, lo scrittore Giordano Bruno Guerri, il direttore generale della Rai Giampaolo Rossi, il sottosegretario alla cultura targato Fratelli d’Italia Gianmarco Mazzi e quello targato Lega Lucia Bergonzoni.

Intanto, la dottoressa Boccia sembra continuare a giocare al gatto col topo. Nell’ultimo post di questa mattina, 3 settembre, ha scritto, con sottofondo della canzone di Vasco Rossi “La verità”, un altro messaggio criptico: “Ammettere i propri errori è da grandi. Mettersi in discussione è da persona con cervello”.

Maria Rosaria Boccia sulla lettera di Sangiuliano: “La toppa è peggio del buco”

In una storia pubblicata sempre su Instagram, poi, Maria Rosaria Boccia giudica la lettera di Sangiuliano la classica “toppa peggio del buco” dopo “otto giorni di silenzio”. A proposito dei potenziali conflitti di interesse che hanno impedito la sua nomina, precisa:

“Quando sarebbero stati riscontrati? Durante le vacanze estive? Il Capo di Gabinetto era presente da remoto alla riunione del 15 agosto perché era in ferie. Sotto l’ombrellone ha verificato i miei potenziali conflitti di interesse? E, soprattutto, quali sono?”

Poi, sulla nomina, un altro indizio che fa pensar male:

“Siamo sicuri che la nomina non ci sia stata? A me la voce che chiedeva di strapparla sembrava femminile…la riascoltiamo assieme?”

Infine, sul punto che può far cadere Sangiuliano: quello, sottolineato dalla stessa Meloni, sulle sue spese:

“Io non ho mai pagato nulla. Mi è sempre stato detto che il ministero rimborsava le spese dei consiglieri, tant’è che tutti i viaggi sono stati sempre organizzati dal capo segreteria del ministero”