Vacanze finite, si torna nella corrida. Quella del Governo, della vita politica di tutti i giorni. E delle polemiche e questioni politiche di cui bisogna occuparsi e a cui bisogna rispondere. Almeno è quello che fa capire la Premier Giorgia Meloni scegliendo di tornare a parlare in televisione per la prima volta a vacanze finite nel consueto parterre di Rete 4 dal giornalista Del Debbio, dove, sicuramente, si sente più a suo agio.

Il Presidente del Consiglio si presenta sorridente e sicura del fatto suo, anche perché domande scomode o comunque fatte con certi toni, da Del Debbio non arriveranno. Si parla di tutto, naturalmente si parte dal caso più scottante, quello che sta tenendo banco tra le opposizioni e anche all’interno della maggioranza stessa, e non potrebbe essere altrimenti, visto che l’imbarazzo è tanto, ovvero della presunta assistente al ministero della Cultura, Maria Rosaria Boccia, che avrebbe un rapporto diretto con il ministro Sangiuliano in persona. Ed è da questo che si parte.

Ed è su questo che Giorgia Meloni ci tiene a fare chiarezza e lo fa, come sempre, a modo suo, in maniera chiara e precisa: “Ho parlato con il ministro Sangiuliano soprattuto per le questioni che interessano il profilo del governo. Il ministro mi dice che effettivamente aveva valutato la possibilità di dare a questa persona un incarico di collaborazione non retribuito. Poi ha fatto scelta diversa e ha deciso di non dare quell’incarico, per chiarire alcune questioni. Mi garantisce che questa persona non ha avuto accesso ad alcun documento riservato, particolarmente sul G7 e soprattuto mi garantisce che non un euro dei soldi pubblici degli italiani è stato speso per questa persona. Queste cose mi interessano per i profili di governo. Il gossip lo lascio ad altri e non credo debba commentarlo io“.

Meloni dall’Autonomia alla legge di Bilancio fino all’assegno unico: “Basta bugie, qui si lavora”

Uno degli argomenti che le sta più a cuore, almeno sentendola argomentare, è quello relativo all’autonomia differenziata e a tutto quello che ne consegue, precisando che “non è una legge che sta introducendo questo governo, esiste nella Costituzione italiana da 23 anni, da quando cioè fu fatta una riforma che si chiama del titolo V della Costituzione. E chi c’era al governo? C’era la sinistra“. Giorgia Meloni, mentre è ospite di 4 di sera su Rete 4, pigia il tasto sempre su determinate posizioni relative a chi c’era prima di lei tanto che approfondisce sempre sullo stesso tema, tentando di andare diretta su questioni che riguardano le specifiche tecniche della legge in questione.

Per Giorgia Meloni è un argomento delicato e per questo sottolinea che “noi normiamo il principio introdotto da loro e lo normiamo proprio per garantire che quando l’autonomia si dovesse realizzare in nessun modo possa accadere che questo possa creare una sperequazione, un divario tra alcune regioni altre. Come lo facciamo? Con i lep. Non stiamo spaccando l’Italia ma cerchiamo di riunificarla

Una di quelle cose che le ha fatto male durante l’estate, precisamente nella parte finale delle sue vacanze, è la querelle sull’assegno unico, la storia secondo quanto riportato da Repubblica, il Governo stava pensando a come eliminarlo, ma non era esattamente così. O meglio la notizia c’era, eccome, solo che era più da parte dell’Europa rivedere le assegnazioni sull’assegno unico. E su questo Meloni cerca di fare chiarezza, sempre a modo suo e con i toni un po’ calcati: “Non solo io non ho alcuna intenzione di abolire l’assegno unico. Tutt’altro, lo sto difendendo, il governo lo sta difendendo. Noi l’abbiamo aumentato, 3 miliardi in più sull’assegno unico in questi anni, riguarda 6 milioni di famiglie“.

E qui spiega meglio quello che sta avvenendo, soprattutto da parte della Commissione Europea che, secondo quanto racconta la Premier, “ci apre una procedura di infrazione perché dice che noi dobbiamo dare l‘assegno unico anche a tutti gli immigrati che ci stanno in Italia, anche quando hanno figli che sono residenti all’estero. Questa previsione, insieme a una serie di altre cose che chiede la Commissione europea, rischia di rendere l’assegno unico insostenibile“.

E lancia un siluro ai Dem e nella persona di Zingaretti che, secondo Meloni, sta portando avanti il discorso della Commissione Europea, cercando di spingerlo a dare una mano “a batterci per difendere questa misura che è fondamentale per le famiglie italiane e che il governo italiano continuerà a confermare e a difendere? Invece di fare la propaganda sulle notizie inventate da certa stampa…“.