In carcere per un punto. Hossein Shanbehzadeh è uno scrittore e attivista iraniano condannato a 12 anni di prigione per aver twittato un punto in risposta a un post su X all’ayatollah Ali Khamenei lo scorso maggio. Il commento voleva essere una correzione ad una frase grammaticalmente sbagliata della Guida Suprema. L’accusa principale rivolta al letterato è di presunta propaganda filo-israeliana, secondo quanto riportato sabato scorso da diversi quotidiani iraniani.

Traduttore, editore letterario e attivista, Shanbehzadeh era già noto per i suoi messaggi critici e satirici sul regime iraniano e sulla Guida Suprema Ali Khamenei. Nel 2019 era stato arrestato durante le proteste in Iran per aver insultato i luoghi santi e il leader della Repubblica islamica. Condannato a sei anni di carcere, Shanbehzadeh è stato rilasciato prima del tempo.

Chi è l’attivista iraniano Hossein Shanbehzadeh e cosa ha fatto?

Il 4 giugno Hossein è stato arrestato un mese dopo aver commento con un punto (“.”) un tweet alla Guida Suprema Ali Khamenei. Il segno grafico ha ottenuto significativamente più Mi piace del post dell’ayatollah. Lo scrittore aveva anche precedentemente parlato delle torture nella prigione di Evin dove sono detenuti molti oppositori del regime.

Tantissimi utenti hanno espresso indignazione dopo l’arresto e per le accuse nei confronti dello scrittore. Shanbehzadeh è stato accusato dalle autorità di spionaggio per Israele, oggi 2 settembre 2024 è arrivata la sentenza che stabilisce che dovrà scontare dodici anni di carcere.

Cosa significa il commento di Hossein Shanbehzadeh?

Shanbehzadeh ha commentato il post X in cui Khamenei posava con la squadra nazionale di pallavolo e in cui mancava il segno di punteggiatura. La frase risultava pertanto sbagliata dal punto di vista grammaticale e il commento era una sorta di correzione. Il suo messaggio è diventato virale e meno di un mese dopo l’uomo è stato arrestato.

Amir Raisian, l’avvocato di Shanbehzadeh, ha dichiarato a che, secondo il verdetto del tribunale, il suo assistito sarebbe stato condannato a cinque anni di prigione, ai sensi dell’articolo 8 della “Legge per contrastare le azioni ostili del regime sionista contro la pace e la sicurezza”, essendo stato accusato di propaganda filo-israeliana.

Il tribunale però ha condannato l’attivista a quattro anni per l’accusa di “offesa ai santuari islamici” e altri due anni per “diffusione di menzogne ​​e turbamento dell’opinione pubblica”. Un ulteriore anno è stato aggiunto alla condanna per propaganda contro la Repubblica islamica. Shanbehzadeh dovrà inoltre pagare una multa di 50 milioni di rial, circa 1100 euro.