Locazioni brevi: come presentare la richiesta per il CIN? Per ottenere il codice basta seguire l’iter procedurale che porterà ad un nuovo form precompilato sulla base dei dati posseduti dagli Enti Territoriali.
In data 28 di agosto si è conclusa la fase pilota della piattaforma Banca Dati Strutture Ricettive, che permette di richiedere il CIN, ovvero il Codice Identificativo Nazionale, il quale può essere utilizzato per locazioni turistiche e affitti brevi. Per ottenere il CIN è necessario seguire l’iter procedurale che permette di pervenire ad un modello precompilato. Il CIN dovrà essere esposto da chi affitta un immobile per periodi brevi o lunghi. La finalità è quella di contrastare gli abusivi.
Locazioni brevi: come presentare richiesta per il Cin?
Via al CIN che dovrà essere esposto obbligatoriamente da tutti coloro che affittano stanze o strutture alberghiere ed extra-alberghiere per periodi brevi o lunghi. Si dovrà essere in regola dal punto di vista catastale ed urbanistico, chi ne sarà sprovvisto rischia di incorrere in sanzioni piuttosto salate fino a 8.000 euro. Nel caso in cui ci siano dubbi, sarà possibile presentare una segnalazione al Comune affinchè siano espletati tutti i controlli. Nel caso in cui l’attività risulti abusiva sarà necessario bloccarla.
Il CIN potrà essere richiesto attraverso la piattaforma telematica che ospita la Banca Dati nazionale delle Strutture Ricettive. Tutte le strutture destinate per finalità turistiche e per locazione breve dovranno essere provviste di Codice Identificativo Nazionale. Una volta fatto l’accesso alla piattaforma tramite CIE o SPID sarà possibile seguire l’iter procedurale ed accedere al modello precompilato dove sono presenti i dati a disposizione degli enti territoriali. Nel caso in cui le informazioni presente nel form siano corrette, nel giro di pochissimi minuti il sistema notificherà una email dell’avvenuta creazione del codice e sarà possibile scaricare il pdf riepilogativo della creazione del CIN con il numero rilasciato nella fase di protocollazione del dicastero del Turismo.
Locazioni brevi e CIN: si punta a combattere l’abusivismo
Per le locazioni brevi, gli appartamenti e le case dotate di CIN sono in regola dal punto di vista catastale e dal punto di vista urbanistico. I proprietari degli immobili devono mettersi in regola con tutte le incombenze normative, che va dall’identificazione della clientela alla raccolta ed al versamento dell’imposta di soggiorno al Comune. Tutti gli immobili sprovvisti del CIN non potranno essere pubblicizzati e saranno oggetto di controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Cosa si rischia? Pubblicizzare una casa o una struttura turistica sprovvista di Codice comporterà l’irrogazione di una sanzione che varia da 800 a 8mila euro, in relazione alla metratura dell’edificio. Anche la mancata esposizione del bollino comporterà l’irrogazione di una sanzione che varia dai 500 ai 5mila euro, con l’immediata rimozione dell’annuncio.
Locazioni Brevi e CIN: le parole del ministro del Turismo
La Banca Dati ha la finalità di fornire una mappatura delle strutture ricettive su scala nazionale e semplificare la lotta all’abusivismo. Nel caso in cui ci siano dei dubbi, sarà possibile inoltrare una segnalazione al Comune affinchè vengano espletati tutti i controlli. Nel caso di irregolarità l’attività abusiva sarà bloccata. La ministra del Turismo Santanchè ha sottolineato che è stato espletato un grande lavoro di squadra. La ministra ha sottolineato che in molte aree italiane scarseggiano le strutture alberghiere e la presenza di immobili adibiti ad uso turistico potrebbe essere fondamentale per accogliere i flussi turistici.
Grazie al nuovo impianto legislativo saranno previste nuove misure volte a garantire la sicurezza degli occupanti delle strutture turistiche. La normativa punta a contrastare il proliferare delle strutture abusive ed irregolari, contribuendo a garantire un comparto turistico più trasparente. Grazie all’approccio integrato è possibile generare ingenti benefici non solo nell’ambito della legalità, della sicurezza e della trasparenza, ma anche sul fronte della qualità del servizio offerto ai flussi turistici.