Era di nazionalità italiana il giovane di 27 anni che nella notte tra sabato e domenica è stato travolto e ucciso da un’auto pirata a Rotterdam, in Olanda: ecco cosa ne sappiamo.

Chi era Gabriele Barbini, travolto e ucciso mentre andava in bici a Rotterdam

Si chiamava Gabriele Barbini ed era originario di San Donà di Piave, nel Veneziano. Dopo aver conseguito il diploma – specializzandosi in enogastronomia e ospitalità alberghiera all'”Elena Cornaro” di Jesolo -, aveva iniziato a lavorare come cuoco per dei ristoranti della zona, salvo poi spostarsi a Milano per fare esperienza.

Sei anni fa era stato assunto dal ristorante stellato “Christian Tetedoie” di Lione; poi aveva deciso di trasferirsi nei Paesi Bassi. Nella città che lo aveva accolto, Rotterdam, nella notte tra sabato e domenica ha perso la vita. Sembra che stesse rientrando dal lavoro in bicicletta quando, lungo il Warande, un’auto lo ha travolto e ucciso.

Fermati la conducente e il passeggero dell’auto che lo ha investito

Era da poco passata la mezzanotte. La conducente della vettura, una 22enne di Sittard, non si sarebbe nemmeno fermata a prestargli soccorso. Insieme al passeggero, di 27 anni, si sarebbe data alla fuga, prima a bordo dell’auto e poi a piedi.

Il Gazzettino Veneto, citando fonti locali, fa sapere che poi entrambi sono stati arrestati. Dovranno rispondere delle accuse di omicidio stradale e omissione di soccorso.

Il ricordo degli amici della vittima

I genitori del 27enne si sono recati sul posto insieme a un amico di famiglia. Una volta conclusi tutti gli accertamenti del caso, le autorità locali daranno loro il via libera per riportare in Italia la salma del giovane, che in tanti, nel frattempo, stanno ricordando sui social e non.

Era un giovane pieno di vita – hanno detto degli amici al Gazzettino -, gli piaceva cucinare un po’ di tutto, era uno chef, sapeva fare piatti gourmet. Aveva scelto di girare l’Europa.

Lo chiamavano “Gabbo”. Lascia un fratello più piccolo.

Tanti gli incidenti stradali dall’esito mortale

Davanti a sé aveva ancora tutta la vita, come tanti giovani che in questi mesi sono morti in modo simile. Si pensi, tra gli altri, al 28enne Giorgio Di Riso, che all’inizio di agosto è stato investito e ucciso da un’auto mentre andava in monopattino a Torino. Faceva il barman per una famosa birreria.

Lavorava come cameriera, invece, Giulia Grigore, la 18enne morta qualche ora prima di lui dopo essere stata travolta in pieno da un’Alfa Romeo Giulietta a San Giusto Canavese, dove abitava. Anche lei stava andando in monopattino: era diretta sul posto di lavoro.

Secondo i dati diffusi dall’Istat e dall’Aci, nel solo 2023 in Italia si sono registrati più di centosessantamila incidenti. A perdere la vita, in tutto, 3.093 persone: si parla di otto o nove morti al giorno.

San Donà di Piave scossa da due lutti in poche ore

La comunità di San Donà si è ritrovata a dover fare i conti, in poche ore, non solo con la morte del 27enne, ma anche con quella dell’infermiera 58enne Manuela Cucchi, che nella giornata di oggi, 2 settembre 2024, si è spenta a causa delle ferite riportate in un incidente avvenuto ieri nel Trevigiano.

Stava viaggiando come passeggera su una moto guidata dal compagno 56enne Massimo Bortolato, quando un’auto, all’altezza di San Polo di Piave, li aveva travolti, sbalzando l’uomo per diversi metri. Era morto sul colpo. Cucchi, nonostante l’impatto, si era invece salvata. Le sue condizioni erano apparse subito critiche: alla fine non ce l’ha fatta.