“The Brutalist”, in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2024, è un film drammatico diretto da Brady Corbet, con protagonista Adrien Brody.

La trama segue la vita di László Tóth, un architetto ebreo ungherese sopravvissuto all’Olocausto, interpretato proprio da Brody.

Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, László emigra negli Stati Uniti con sua moglie Erzsébet, interpretata da Felicity Jones, per realizzare il sogno americano.

Inizialmente i due sono in forte difficoltà, affrontano povertà e umiliazioni, ma la loro vita cambia quando László riceve un incarico da Harrison Lee Van Buren, un misterioso e ricco uomo d’affari interpretato da Guy Pearce. Ma non è tutto oro quello che luccica.

“The Brutalist” è stato presentato in anteprima alla 81ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e ha ricevuto ampi consensi dalla critica. Scopriamo di più su questo promettente film.

Di cosa parla The Brutalist di Brady Corbet, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2024

Brady Corbet torna alla regia con un’opera ambiziosa e coinvolgente, “The Brutalist”, presentata al Festival del Cinema di Venezia.

Il film dura oltre tre ore e mezza ed è in grado di immergere completamente lo spettatore nella storia di László Tóth, un brillante architetto ebreo ungherese che, dopo essere sopravvissuto alla Seconda Guerra Mondiale, cerca fortuna negli Stati Uniti, per realizzare il suo american dream.

“The Brutalist” ci fa riflettere proprio sul sogno americano. A quale costo il protagonista riuscirà a raggiungerlo? A quali compromessi con i potenti dovrà scendere questo integerrimo architetto? Le sue radici ebraiche influenzeranno le sue scelte e la sua visione del mondo?

Con il passare delle ore, lo spettatore si immedesima con Làszlò, che cerca di integrasi nella nuova società, ma che fondamentalmente si sente sempre un estraneo. E quando cerca di andare avanti, i ricordi e il trauma della Shoah lo riportano indietro e continuano a perseguitarlo e influenzando scelte e relazioni.

Qual è la trama, in breve

Sbarcato a Ellis Island, László trova lavoro in Pennsylvania grazie al cugino Attila. La sua genialità creativa, però, si scontra con la freddezza e il cinismo dell’alta società americana, rappresentata dalla famiglia Van Buren.

Ingaggiato per ristrutturare la loro villa, l’architetto si trova presto a fare i conti con la loro arroganza e il loro disprezzo per gli immigrati.

Mentre László cerca di realizzare il suo sogno di creare un’architettura che rifletta i suoi ideali, viene tradito dalle persone che dovrebbero sostenerlo, subendo umiliazioni e ingiustizie.

Nel film si percepisce la dicotomia tra arte e potere, tra individualismo e conformismo, e tra il desiderio di affermarsi e la necessità di adattarsi.

“The Brutalist” è un’opera visivamente potente ed emotivamente intensa, che offre una critica feroce alla società americana e ai suoi valori. Attraverso la storia di László Tóth, il regista Corbet ci invita a riflettere sul costo del successo, sulla perdita dell’identità e sul prezzo da pagare per il sogno americano.

Qual è il cast

Adrien Brody ci offre una performance intensa e sfumata nel ruolo di László Tóth, un personaggio complesso e tormentato.

Al suo fianco, Felicity Jones che interpreta la moglie Erzsébet, mentre Guy Pearce e Joe Alwyn completano questo cast stellare.

Corbet, con la sua regia visionaria, è autore di un’atmosfera intensa e coinvolgente, supportata da una colonna sonora potente di Daniel Blumberg.

La scelta di girare in VistaVision, un formato cinematografico raro, conferisce al film un’estetica unica e imponente.

Perché vedere “The Brutalist”?

Perché si tratta di cinema d’autore, con una storia avvincente e una regia magistrale. Perché puoi esplorare il mondo dell’architettura attraverso gli occhi di un genio creativo.

Perché ti dona un’altra prospettiva del sogno americano. E infine perché Adrien Brody e gli altri attori offrono delle performance memorabili.

“The Brutalist” è un film ambizioso e provocatorio, che lascia un segno indelebile nello spettatore. È un’opera che merita di essere vista e discussa, e che si inserisce a pieno titolo nel panorama del cinema d’autore contemporaneo.

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