C’è chi, nelle scorse ore, lo ha descritto come “un ragazzo normalissimo“, dedito allo studio e allo sport; ecco chi è davvero R.C., il 17enne che ieri, 1 settembre 2024, ha confessato di aver ucciso i genitori e il fratellino Lorenzo nella strage di Paderno Dugnano.
Chi è il 17enne che ha confessato la strage di Paderno Dugnano
Tra pochi giorni avrebbe iniziato l’ultimo anno del liceo scientifico Gadda di Paderno. Insieme ai genitori Fabio Chiarioni e Daniela Albano e al fratello Lorenzo, di 12 anni, viveva al primo piano di una villetta di via Anzio e non aveva mai dato problemi.
Studiava, giocava a pallavolo e usciva con gli amici. “Un ragazzo come tanti”, all’apparenza sereno, secondo i vicini di casa, che ancora non riescono a spiegarsi come abbia fatto, in pochi attimi, a trasformarsi nell’autore di una strage.
Nella notte tra il 31 agosto e il primo settembre scorso, dopo aver partecipato, insieme ai parenti, a una cena organizzata per festeggiare il 51esimo compleanno del papà, noto costruttore edile della zona, R.C., 17 anni, ha impugnato un coltello da cucina e ha ucciso il fratellino e i genitori per poi dare l’allarme.
Le parole della procuratrice dei minori
È lucido, ha capito di aver fatto qualcosa di irreversibile, ha espresso un malessere suo, non legato alla famiglia,
ha spiegato, nel corso di una conferenza stampa organizzata per fare il punto della situazione con i giornalisti, la procuratrice dei minori Sabrina Ditaranto, ripercorrendo il lungo interrogatorio a cui il ragazzo è stato sottoposto e al termine del quale, nella giornata di ieri ha confessato il delitto dopo aver finto di aver ucciso solo il papà.
Non c’è un movente tecnicamente inteso dal punto di vista giudiziario – le parole della pm -. Dal punto di vista sociologico e psicologico sono ovviamente aperte tutte le strade e le indagini. Secondo la mia esperienza, la festa può aver acuito il suo pensiero: i festeggiamenti sono un momento critico per chi sta soffrendo.
A chi lo ha ascoltato ha detto di essersi sentito “oppresso”, “non compreso”, “solo”. Un disagio che, secondo la pm, sempre più giovani avvertirebbero. Lo riporta l’Agi. Su di lui pende ora l’accusa, gravissima, di triplice omicidio aggravato.
Al momento si trova nel Centro di prima accoglienza del carcere minorile Beccaria di Milano; chi ha potuto incontrarlo ha fatto sapere che è “provato”, ma “collaborativo”. E che “la famiglia, che si conferma molto sana, sta facendo quadrato” attorno a lui.
La ricostruzione del triplice omicidio
Si continua ad indagare, intanto, per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Stando a quanto emerso finora, sarebbe stato Lorenzo a ricevere il maggior numero di coltellate. Il 17enne lo avrebbe sorpreso nel sonno e aggredito, attirando l’attenzione dei genitori, che avrebbero poi cercato invano di salvarlo.
I loro corpi sono stati rinvenuti all’interno della stanza del 12enne. Frequentava le scuole medie. La mamma gestiva invece un negozio di intimo e costumi a Cinisello Balsamo, suo paese d’origine. Con il marito erano sposati dal 2005.
E in molti, in città, li conoscevano. Per il giorno dei loro funerali la sindaca di Paderno proclamerà il lutto cittadino. “Siamo sgomenti”, ha dichiarato ai giornalisti parlando a nome dell’intera comunità, che ieri si è svegliata con la peggiore delle notizie.
Non è la prima volta che succede. Negli anni si sono verificati tanti casi di parricidio. Si pensi a quello di Montecchia di Crosara o a quello di Novi Ligure. Si pensi a quello di cui si è macchiato Benno Neumair, che a Bolzano, nel 2021, ha strangolato madre e padre. Casi che scuotono, che indignano, che invitano alla riflessione.