Cambieremo la dottrina nucleare russa” è l’ultima minaccia del Cremlino a quasi un mese dalla nuova fase della guerra in Ucraina che vede l’avanzata dell’esercito di Kiev nei territori russi. A comunicare il possibile aggiornamento delle regole nucleari è stato il viceministro degli Esteri Sergei Ryabkov asserendo al fatto che le modifiche potrebbero essere rese note nei prossimi giorni.

A giugno è stata annunciata l’intenzione di mettere mano alle regole stabilite da un decreto del presidente Putin del 2020. L’attuale regolamento prevede che vengano utilizzate armi nucleari in caso di attacco atomico o di un’incursione militare da parte dell’Occidente. La decisione di mettere mano al regolamento arriva per via del sostegno di Ue ed Usa a Kiev visto come ‘una guerra per procura‘ da Mosca.

Cosa prevede la dottrina nucleare russa e cosa c’entra con la guerra in Ucraina?

La dottrina nucleare che potrebbe essere modificata stabilisce l’utilizzo di armi nucleari in risposta ad un attacco da parte di un altro Paese o di un’incursione militare che minacci l’esistenza e la stabilità della Russia. Nell’ultimo mese si è entrati in una nuova fase della guerra in Ucraina in cui l’esercito di Kiev ha conquistato insediamenti nell’oblast russo di Kursk. L’invasione ucraina costituisce per certi versi un caso unico nella storia, Kiev non dispone di un arsenale nucleare a differenza di Mosca e nonostante tutto ha occupato parte del territorio occidentale russo.

Mosca lavora all’emendamento da tempo. Lo scorso 21 giugno il presidente Putin si è recato in Vietnam e alla fine della visita ha parlato della guerra in Ucraina. Già allora il capo di Stato russo ha detto che in Occidente era in corso un “abbassamento della soglia per l’uso delle armi nucleari“. Putin ha però ribadito che Mosca non avrebbe sferrato un attacco preventivo.

Quante armi nucleari ha la Russia?

La corsa al riarmo nucleare è ripresa ormai da qualche anno. Stando ai dati dell’Istituto internazionale di ricerche sulla pace di Stoccolma (Sipri), la Russia è lo Stato che dispone del maggior numero di armi nucleari. Mosca dispone di quasi 5800 testate, di queste oltre tremila sono immagazzinate e poco più di mille sono dispiegate. Tuttavia la Russia non è il Paese ad aver investito maggiormente sul riarmo. Gli Stati Uniti hanno investito nell’ultimo anno oltre 51 miliardi di dollari nel 2023. Al secondo posto c’è la Cina con poco meno di 12 miliardi ed infine Mosca che ha investito 8 miliardi (+17% rispetto all’anno precedente).

A provocare questo aumento della spesa nucleare è stata la guerra in Ucraina che ha portato ad un inasprimento dei rapporti tra Russia e Occidente. Oltre il 50% delle spese dello scorso anno (che ammontano a 91 miliardi) provengono da Washington e Mosca (59 miliardi in due).