Lo spoil system è quella pratica che prevede la sostituzione dei dirigenti pubblici quando cambia il governo. In Italia se n’è cominciato a parlare all’inizio degli anni Novanta soprattutto dopo che una legge ha consentito ai cittadini di eleggere direttamente i sindaci che, per alcuni addetti ai lavori, sono diventati podestà.
L’unico criterio dovrebbe essere questo: il dirigente bravo resta, l’incapace se ne va
Per Massimiliano Tonelli, che ha scritto un commento su Artribune.com, “da quel momento lo spoil system è diventato un termine comune sia a livello locale che poi anche nazionale e non di rado si abbatte (con esiti talvolta funesti, talaltra benefici) sulle istituzioni culturali alla stessa stregua di come si abbatte sugli enti municipali o sulle società di servizi. Ma se un’azienda che si occupa di trasporto pubblico o di nettezza urbana ha determinate caratteristiche, una fondazione culturale, un teatro o un museo ne hanno altre decisamente più peculiari per la tipologia di servizio che erogano”.
Quello che scrive Tonelli è giusto ma vale per enti culturali e per quelli della nettezza. L’unico spoil system che dovrebbe essere adottato è questo: i dirigenti bravi restano, quelli incapaci se ne vanno.