La questione della nomina di un nuovo primo ministro in Francia è diventata cruciale dopo le elezioni legislative, e il nome di Bernard Cazeneuve, ex socialista ed ex primo ministro, è al centro delle speculazioni. Emmanuel Macron è alla ricerca di un candidato che possa attrarre il sostegno di vari schieramenti politici, mantenendo però fuori le forze politiche più estreme. La possibile nomina di Cazeneuve sembra rispondere a questa esigenza, dato il suo profilo moderato e la sua esperienza politica. Macron incontra oggi, 2 settembre, Bernard Cazeneuve all’Eliseo per consultazioni, un segnale che potrebbe indicare una decisione imminente.

Consultazioni, Macron riceve Bernard Cazeneuve all’Eliseo

Inizia una nuova settimana di consultazioni in Francia. Il presidente Macron riceverà i veterani della politica francese Bernard Cazeneuve, Xavier Bertrand, François Hollande e Nicolas Sarkozy. Macron vuole nominare una persona che formerà un governo ampio delle forze centriste.

Bernard Cazeneuve è un ex politico socialista di spicco che ha ricoperto numerosi incarichi ministeriali e ha servito come primo ministro dal dicembre 2016 al maggio 2017 sotto la presidenza di François Hollande. Dopo la formazione della coalizione di sinistra Nupes in vista delle elezioni legislative del 2022, Cazeneuve ha deciso di lasciare il Partito Socialista a causa del suo rifiuto di un’alleanza con La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon. Questa posizione lo avvicina alla visione di Emmanuel Macron, che ha sempre cercato di evitare collaborazioni con le forze politiche più estreme. La possibilità di una sua nomina a primo ministro potrebbe quindi rappresentare una scelta strategica per Macron, volta a consolidare una maggioranza più ampia e moderata.

Le posizioni delle altre forze politiche

La nomina di Cazeneuve come primo ministro non è affatto certa. Gli elettori francesi hanno scelto tre schieramenti politici distinti, con la sinistra in posizione dominante. Questo rappresenta un messaggio chiaro per Macron, che tuttavia insiste nel voler “selezionare” un candidato che rispecchi i suoi principi. Anche i sondaggi rivelano che molti francesi non hanno fiducia in Macron riguardo alla scelta di un premier in grado di soddisfare le loro aspettative.

Un deputato del Rassemblement National ha dichiarato, in un’intervista, che il partito presenterà una mozione di censura contro Bernard Cazeneuve e qualsiasi altro candidato proposto:

l signor Cazeneuve non è di sinistra e il signor Bertrand non è di destra, sono più o meno macronisti destituiti.

Anche La France Insoumise adotta una posizione analoga. Secondo una deputata dell’LFI, il presidente Macron “cerca una convivenza con se stesso”. Il partito non intende sostenere un governo che non sia guidato da Lucie Castets.

Il leader socialista, Olivier Faure, ha dichiarato in una recente intervista di non avere alcun problema personale con Bernard Cazeneuve. Tuttavia, ha sottolineato che il voto dei francesi rappresenta una chiara richiesta di cambiamento rispetto alle politiche di Macron.

In un’intervista a Le Figaro, l’ex presidente francese Sarkozy ha esortato i repubblicani ad assumersi la responsabilità di formare un nuovo governo. Sarkozy ha escluso la possibilità di sostenere un governo guidato da Cazeneuve, sostenendo che la figura dell’ex primo ministro non rispecchia il “centro di gravità” della politica francese attuale.

Il tempo per la creazione di un nuovo governo è ormai ridotto, dato che la legge di bilancio del 2025 deve essere sottoposto al Parlamento entro l’1 ottobre. In un contesto parlamentare altamente frammentato, raggiungere un accordo su scadenze cruciali come questa non è affatto scontato.