“Li ho uccisi tutti”. Con queste parole il 17enne autore della strage, avvenuta nella notte tra il 31 agosto e il 1 settembre a Paderno Dugnano, nell’hinterland milanese, ha confessato di aver accoltellato i genitori e il fratellino minore, Lorenzo, di appena 12 anni. Chi erano Fabio Chiarioni e Daniela Albano, vittime insieme al figlio minore di un orrore incomprensibile? Secondo le testimonianze di chi li conosceva, la loro era una famiglia all’apparenza ‘modello’.

Chi erano Fabio Chiarioni e Daniela Albano, uccisi dal figlio 17enne a Paderno, in provincia di Milano?

Fabio Chiarioni aveva festeggiato 51 anni la sera prima di essere assassinato. Era molto conosciuto nella cittadina in quanto imprenditore edile, titolare dell’azienda V.M.F. Costruzioni di Paderno. Originario di Desio, in provincia di Monza e Brianza, si era diplomato all’Istituto Tecnico Industriale Carlo Bazzi.

La moglie Daniela, 49 anni, aveva invece un negozio di intimo e costumi nella vicina Cinisello Balsamo, dove aveva frequentato l’ITCG Andrea Doria. Entrambi, su Facebook, si erano definiti “liberi professionisti”.

La coppia era sposata dal 2005. Stando alle testimonianze dei vicini di casa, intervistati dal Corriere della Sera, erano “felici e uniti”. Una famiglia benestante e senza particolari problemi, che era appena rientrata a casa dalle vacanze estive.

Secondo una prima ricostruzione degli omicidi, a essere colpito per primo dal 17enne sarebbe stato Lorenzo, il fratellino. Poi è stata la volta dei genitori.

La confessione e il movente

Il 17enne ha confessato, in un primo momento, di aver ucciso solo il padre Fabio, dopo essersi accorto che aveva accoltellato il fratello minore e la madre.

In seguito ha invece ammesso di essere lui l’autore della strage, spiegando di “sentirsi un corpo estraneo all’interno della sua famiglia”.

Ci pensavo da un po’, era una cosa che covavo

avrebbe raccontato ai carabinieri.

Ora è accusato di triplice omicidio e da ieri sera, come riferito dall’Agi, si trova nel Centro di prima accoglienza (CPA) del carcere minorile Beccaria, che ospita i minorenni arrestati o fermati fino all’udienza di convalida.

La sindaca di Paderno Dugnano, Anna Varisco, ha affidato a Facebook una riflessione su quanto avvenuto.

La tristezza profonda che sento credo sia la stessa di molti in queste ore. Un dolore che non è paragonabile a quello di chi è stato colpito da vicino da quando accaduto e del quale dobbiamo prenderci cura, tutti.

Un dolore incomprensibile come ciò che è accaduto, ma che ci dice molto di noi e di questi tempi così complessi e difficili, un dolore che ci racconta qualcosa di un dolore nascosto, dell”incapacità forse di nominarlo, di capirlo, di gestirlo… Quanto accaduto ci dice che dobbiamo prenderci cura gli uni degli altri, soprattutto dei più piccoli, dei più fragili, di chi sbaglia.. Torna nei pensieri oggi una preghiera.. ‘Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno…’