Una tregua che non arriva, un cessate il fuoco che si insegue, ma che è ancora lontano dall’essere raggiunto. Si attacca in tante direzioni e ci sono palestinesi, tra cui donne e bambini ma anche anziani, che non fanno altro che girovagare da un posto all’altro. I leader di tutto il mondo stanno cercando di aiutare per trovare una soluzione, ma da entrambe le parti, Israele e Hamas, non c’è grande prova di dialogo e voglia di portarlo avanti.

Il premier Benjamin Netanyahu non ha accettato alcune critiche derivanti dalla situazione soprattutto legata al suo esercito e dalla strategia che si sta portando avanti: “Non è vero che mancano le direttive, gli obiettivi sono smantellare Hamas e riportare a casa gli ostaggi“. I negoziati non finiscono, tra qualche giorni i diplomatici che stanno portando avanti il dialogo si ritroveranno col presidente Biden che cerca di fare da paciere e portare avanti un certo ottimismo “la tregua sia possibile”.

Medio Oriente, non mollare e andare avanti nel dialogo, ma una fonte assicura che “nessuno sa cosa voglia Bibi”

I negoziati vanno avanti con qualche difficoltà, anche perché “nessuno sa che cosa voglia Bibi“, dicono alcune fonti israeliane. Lo stesso Hamas assicura che non parteciperà se ci sono cambiamenti al “piano americano già approvato dal gruppo“.

Itamar Ben-Gvir, ministro e noto leader dei coloni, ha ancora una volta cercato di spiegare che : “Netanyahu sta commettendo un errore, accettare l’intesa è come arrendersi. Bisogna tagliare l’invio di carburante a Gaza, in una settimana sarebbero sulle ginocchia“.

Il vertice di Ferragosto col tentativo di creare una tregua dopo 310 giorni di guerra, con gli americani che lavorano per cercare di trovare il cessate il fuoco all’interno dei negoziati, in modo tale da poter disinnescare la crisi con l’Iran e Hezbollah libanese, che hanno minacciato da giorni di attaccare Israele per vendicarsi dell’uccisione del leader di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran e del comandante militare del gruppo sciita.