Israele domani si fermerà per uno sciopero generale. A indire la protesta è stato Arnon Bar David, capo dell’Histadrut, il sindacato che rappresenta i lavoratori nel settore pubblico dello Stato ebraico. Il motivo per cui Israele sciopererà domani 2 settembre 2024 è l’uccisione dei sei ostaggi detenuti a Rafah.
Gran parte della popolazione israeliana scenderà in piazza per contestare il primo ministro Benjamin Netanyahu accusato di aver portato avanti la guerra e di aver rallentato i colloqui per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi. Lo Stato israeliano è fortemente provato dal conflitto iniziato undici mesi fa.
L’aeroporto internazionale di Israele sospenderà le operazioni a partire dalle 8 di domani. Ristoranti, cinema e altri locali chiuderanno presto domenica sera per supportare una manifestazione di massa programmata a Tel Aviv. Allo sciopero prenderà parte l’opposizione guidata da Yair Lapid e il comitato dei famigliari degli ostaggi. L’opinione pubblica è contrariata dopo l’azione di Netanyahu, il giornale israeliano Haaretz ha pubblicato un editoriale in giornale nel quale è possibile leggere:
Sono stati i terroristi di Hamas a premere il grilletto, ma è stato Netanyahu a decidere il loro destino
💥Opposition Leader Yair Lapid: "They were just alive! Netanyahu and his cabinet of death chose not to rescue the hostages. I call on the Histadrut Labor union, large businesses and local authorities to shut down the economy." pic.twitter.com/xpb3SrIJCr
— Noga Tarnopolsky נגה טרנופולסקי نوغا ترنوبولسكي (@NTarnopolsky) September 1, 2024
Sciopero generale in Israele domani 2 settembre 2024: il motivo
La Knesset sembra determinata a portare avanti la guerra ma la popolazione israeliana è stanca. L’uccisione di sei ostaggi a Rafah è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: ora il sindacato Histadrut – che tutela i lavoratori pubblici – ha indetto uno sciopero generale che porterà al blocco del Paese dalle sei del mattino.
Nella nota diffusa dal segretario Bar David viene ribadito che un accordo per la fine delle ostilità “è più importante di qualsiasi altra cosa“. Da giorni un potenziale accordo è bloccato dalle insistenti richieste di Israele in merito ai corridoi umanitari di Filadelfia e Netzarim. Il premier, con il pretesto del controllo delle due zone di transito, ha rallentato le trattative di Doha e del Cairo degli scorsi giorni.
Il sindacato indice il primo sciopero dopo il 7 ottobre
La decisione di tornare in piazza è considerata una scelta molto forte. Prima del massacro del 7 ottobre e dell’inizio della guerra a Gaza, l’ultimo sciopero generale dall’Histadrut è stato indetto a fine marzo 2023. In quel caso il premier Netanyahu aveva annunciato il licenziamento del ministro della Difesa Gallant che aveva chiesto lo stop della riforma della giustizia.
La riforma aveva come obiettivo quello di modificare il sistema giudiziario. Le modifiche proposte avrebbero indebolito la Corte suprema a favore della Knesset.