Riposi per allattamento: l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale mette a disposizione all’interno del proprio sito web ufficiale un apposito servizio online tramite il quale permette ai soggetti interessati di presentare la domanda per beneficiare dell’indennità per riposi giornalieri che vengono riconosciuti ai fini della cura del bambino durante il suo primo anno dall’ingresso all’interno della famiglia.

Sono ammessi a ricevere la suddetta indennità che viene erogata da parte dell’INPS tutti i lavoratori e le lavoratrici, inclusi gli assicurati ex IPSEMA (Istituto di previdenza per il settore marittimo).

Senza perderci troppo in chiacchiere, quindi, andiamo subito a vedere insieme tutto ciò che concerne i riposi per allattamento che sono previsti per i padri e per le madri lavoratori e lavoratrici dipendenti ed, in particolare, che cos’è e come funziona questa indennità, quali sono la decorrenza e la durata di tale prestazione economica, come fare domanda all’INPS.

Riposi per allattamento, indennità per padri e madri dipendenti: che cos’è e come funziona questa prestazione economica? Decorrenza e durata

Come abbiamo già accennato anche durante il corso del precedente paragrafo, l’INPS provvede all’erogazione di un’apposita indennità per riposi giornalieri (c.d. “riposi per allattamento”) ai padri e alle madri lavoratori e lavoratrici dipendenti.

Tale prestazione economica, nello specifico, viene versata ai soggetti beneficiari con lo scopo di coprire quelli che sono i permessi orari che vengono riconosciuti ai fini della cura del bambino nei seguenti momenti:

  • durante il suo primo anno di vita;
  • in caso di adozione o di affidamento, durante il primo anno dal suo ingresso all’interno della famiglia.

Pertanto, l’indennità in questione viene erogata fino al giorno in cui il bambino compie il suo primo anno o trascorre il suo primo anno di vita con la sua nuova famiglia.

Nello specifico, ecco qui di seguito qual è la durata dei riposi per allattamento:

  • 2 ore al giorno di riposo, nel caso in cui l’orario di lavoro giornaliero sia pari ad un minimo di 6 ore;
  • 1 ora al giorno di riposo, nel caso in cui l’orario di lavoro giornaliero sia pari ad un massimo di 6 ore;
  • 4 ore al giorno di riposo, nel caso in cui l’orario di lavoro giornaliero sia pari ad un minimo di 6 ore e nel caso in cui si verifichi una delle seguenti circostanze:
    • un parto gemellare o plurimo;
    • l’adozione o l’affidamento di almeno due bambini, anche se questi ultimi non sono fratelli e anche se sono entrati in date diverse all’interno della famiglia;
  • 2 ore al giorno di riposo, nel caso in cui l’orario di lavoro giornaliero sia pari ad un massimo di 6 ore e nel caso in cui si verifichi una delle seguenti circostanze:
    • un parto gemellare o plurimo;
    • l’adozione o l’affidamento di almeno due bambini, anche se questi ultimi non sono fratelli e anche se sono entrati in date diverse all’interno della famiglia;
  • 1 ora al giorno di riposo, nel caso in cui l’orario di lavoro giornaliero sia pari ad un minimo di 6 ore e nel caso in cui il datore di lavoro mette a disposizione del bambino la possibilità di fruire di un asilo nido nella propria unità produttiva o nelle immediate vicinanze;
  • mezz’ora al giorno di riposo, nel caso in cui l’orario di lavoro giornaliero sia pari ad un massimo di 6 ore e nel caso in cui il datore di lavoro mette a disposizione del bambino la possibilità di fruire di un asilo nido nella propria unità produttiva o nelle immediate vicinanze.

Come fare domanda all’INPS?

La domanda relativa ai riposi per allattamento deve essere presentata con le seguenti modalità:

  • esclusivamente al datore di lavoro da parte delle lavoratrici dipendenti;
  • sia al datore di lavoro che tramite il servizio online, il Contact Center o i patronati, da parte dei lavoratori dipendenti.