Pensioni anticipata e flessibilità in uscita nel 2025. Si fa presto a pensare di volger modificare i requisiti per l’accesso alla pensione anticipata ordinaria nel tentativo di mantenere stabili i conti pubblici. Ma se manca la garanzia di una flessibilità in uscita, allora la corsa alla pensione è persa in partenza.
Non c’è certezza sulla riforma delle pensioni 2025, anzi, sono tante le indiscrezioni negative che portano a ipotizzare una rimodulazione dell’asse previdenziale sulla scia della legge Fornero, con requisiti ancor più rigidi di quelli attuali: 43 anni e 4 mesi per gli uomini e 42 anni e 4 mesi per le donne, contro gli attuali 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.
L’incognita rimane, mentre manca poco alla scadenza delle misure principali Ape sociale, Opzione donna e Quota 103 e il governo italiano si prepara ad attuare nuovi correttivi per il 2025. Tuttavia, resterebbe intatta la flessibilità in uscita per chi ha iniziato a lavorare presto. Vediamo di cosa si tratta.
Pensione anticipata 2025: flessibilità in uscita per chi ha iniziato a lavorare presto
Sicuramente, per l’uscita dal lavoro non si potrà sempre seguire esclusivamente il proprio desiderio, ma sarà necessario rispettare le normative previdenziali vigenti.
Tuttavia, per chi ha iniziato a lavorare in giovane età, esiste una misura che offre una maggiore flessibilità in uscita: i lavoratori che hanno versato almeno 12 mesi di contributi prima dei 19 anni possono accedere alla pensione anticipata con 41 anni di contributi, senza limiti di età, se rientrano in determinate categorie.
Chi può accedere a questa pensione?
Nel sistema previdenziale italiano esiste la possibilità di anticipare l’uscita, a determinate condizioni, per i lavoratori precoci iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) o a forme sostitutive ed esclusive di questa, che hanno maturato i contributi prima del 1995.
Tuttavia, per accedere alla pensione anticipata, i lavoratori precoci devono rientrare in una delle seguenti categorie:
- Disoccupati: se hanno perso il lavoro a seguito di licenziamento, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale, e se sono trascorsi almeno tre mesi dalla cessazione della prestazione di disoccupazione;
- Invalidi: con una percentuale di invalidità riconosciuta pari o superiore al 74%;
- Caregiver: se assistono da almeno sei mesi un coniuge o un parente di primo grado affetto da grave disabilità;
- Lavoratori in attività gravose o pericolose: se hanno svolto lavori particolarmente faticosi o pericolosi, come quelli indicati dal decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67; oppure se hanno svolto lavori gravosi per almeno sette anni negli ultimi dieci, o sei anni negli ultimi sette.
Pensioni anticipata 2025: flessibilità in uscita con Quota 41 precoci
Per accedere alla pensione anticipata Quota 41, i lavoratori precoci che soddisfano i requisiti sopra indicati possono presentare domanda entro il 1° marzo di ogni anno. Se i requisiti vengono maturati, il diritto alla pensione decorre, di norma, tre mesi dopo.
Tuttavia, le decorrenze possono variare a seconda del periodo di maturazione dei requisiti, con un allungamento dei tempi per coloro che li maturano tra il 2024 e il 2028. Secondo quanto riportato dall’INPS, la decorrenza della pensione anticipata varia a seconda dell’anno di maturazione dei requisiti:
Periodo | Tempo dalla maturazione dei requisiti |
Fino al 31 dicembre 2024 | Tre mesi |
Fino al 31 dicembre 2025 | Quattro mesi |
Fino al 31 dicembre 2026 | Cinque mesi |
Fino al 31 dicembre 2027 | Sette mesi |
Dal 1° gennaio 2028 in poi | Nove mesi |
Per ulteriori dettagli, si rimanda alla pagina ufficiale INPS dedicata alla pensione anticipata precoci.