Proseguono senza sosta le indagini per fare luce sull’omicidio di Lorena Paolini, trovata morta nella sua casa di Ortona il 18 agosto scorso. Stando a quanto riporta Chieti Today citando la trasmissione L’estate in diretta, che va in onda ogni pomeriggio su Rai 1, dopo l’iscrizione nel registro degli indagati del marito della 53enne Andrea Cieri, gli inquirenti potrebbero essere arrivati a un movente: ecco cosa ne sappiamo.

Lorena Paolini e le voci sul denaro ricevuto in eredità dalla suocera

Si tratta di voci da verificare, indiscrezioni che dovranno trovare conferma, su del denaro che Lorena avrebbe ricevuto in eredità dalla suocera, morta cinque giorni prima che lei fosse uccisa. Una somma importante, di circa 600 mila euro, citata in un testamento che avrebbe visto la sola 53enne come beneficiaria e di cui nessuno, forse, era a conoscenza.

La madre di Cieri, infatti, sarebbe stata molto legata alla vittima, al punto di difenderla anche quando il matrimonio con suo figlio è andato in crisi. È possibile che dietro questa piccola fortuna si celi il movente della sua uccisione? È un interrogativo che si aggiunge ai già tanti a cui gli inquirenti stanno cercando di rispondere.

Al momento l’unico indagato per l’omicidio è proprio Cieri, che però si proclama innocente. Ieri, 29 agosto 2024, l’uomo, imprenditore nel settore delle onoranze funebri, è stato ascoltato di nuovo in caserma; poi si sarebbe visto anche suo fratello. È sempre Chieti Today a riportare che quando è entrato aveva con sé dei documenti che non aveva all’uscita: documenti che si presume abbia quindi consegnato a chi lo ha sentito.

Cosa sappiamo finora sull’omicidio della 53enne di Ortona

Tra gli accertamenti in corso, quelli che riguardano lo smartphone della vittima, che potrebbe celare messaggi o telefonate utili a ricostruire quanto accaduto.

Stando alla versione di Cieri, il 18 agosto sarebbe rientrato per pranzo e avrebbe trovato Lorena agonizzante sul divano. Pensando che fosse stata colta da un malore, un infarto, avrebbe quindi allertato i soccorsi.

In realtà la donna presentava vistose ferite all’altezza del collo. Ferite che, ad un primo esame, sarebbero risultate compatibili con uno strangolamento. L’arma del delitto, forse una cintura, non è stata trovata.

I familiari chiedono verità e giustizia

“Voglio sapere cosa è successo e come”, ha dichiarato Silvana Paolini, sorella della vittima, ai microfoni dei giornalisti, escludendo categoricamente l’ipotesi che la donna possa essersi tolta la vita. Il giorno in cui è morta sarebbe stato lo stesso Cieri a chiamarla.

Quindici anni fa le bambine erano piccolissime, si erano separati, poi lui è tornato a casa, con Lorena tutto tranquillo. Io vedevo che era serena. Secondo lui potrebbe aver fatto un gesto estremo, ma io non credo, viveva per le figlie,

ha spiegato. Lo riporta Il Messaggero.

La storia di Lorena, la storia di sua sorella, ricorderà a molti quella di Giada Zanola, che lo scorso 29 maggio è stata trovata morta ai piedi di un cavalcavia di Vigonza, nel Padovano. Si è subito pensato a un gesto estremo; poi l’ex compagno Andrea Favero è stato arrestato con l’accusa di omicidio.

Secondo gli inquirenti, l’avrebbe drogata e buttata di sotto; poi, come se niente fosse, sarebbe tornato a casa e si sarebbe rimesso a dormire. Di prima mattina le avrebbe scritto per sapere dove fosse, fingendo di non saperlo, come se fosse uscita da sola, di notte. Interrogato, ha rilasciato parziali ammissioni, poi ha ritrattato tutto, proclamandosi innocente.