A 74 anni, Leonardo Bertulazzi deve ancora fare i conti con il suo passato da terrorista delle Brigate Rosse. Ieri, 29 agosto 2024, è stato arrestato in Argentina, ai fini dell’estradizione, in quanto per la giustizia italiana era latitante. Da ben 44 anni sfuggiva a una pena di 27 anni di reclusione per sequestro di persona, associazione sovversiva, banda armata e altri reati minori. L’arresto di Bertulazzi è stato possibile a seguito della revoca, da parte delle autorità argentine, dello status di rifugiato che aveva ottenuto nel 2004 e della nuova richiesta di estradizione.

Chi è Leonardo Bertulazzi, il brigatista arrestato in Argentina

Ma chi è Leonardo Bertulazzi? Il suo nome ha cominciato ad interessare gli investigatori dell’antiterrorismo a Genova. E’ nel capoluogo ligure, a gennaio del 1977, che la sua carriera delinquenziale segna il salto di qualità definitivo: fa parte, infatti, della cellula che sequestra l’ingegnere navale Piero Costa. Una operazione destinata a rimpinguare le casse delle Br. Tant’è che è stato accertato che da quel sequestro 50 milioni di lire servirono per acquistare l’appartamento di via Montalcini, a Roma, dove venne tenuto prigioniero Aldo Moro dopo il suo rapimento, nel marzo del 1978.

L’arresto del 2002

Paradossalmente, quello di ieri non è il primo arresto a cui viene sottoposto Leonardo Bertulazzi: il brigatista fu intercettato già nel 2002 dalla polizia di Buenos Aires, ma qualche mese dopo venne rilasciato. Ora, invece, gli agenti argentini hanno eseguito la misura restrittiva alla presenza dell’intelligence italiana, di dirigenti ed investigatori della polizia italiana in servizio presso la Direzione Centrale Polizia di Prevenzione, la Digos di Genova e il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia. Ed è scattato l’iter per l’estradizione.

Il sudamerica, la parte del mondo preferita per le latitanze

L’arresto di Bertulazzi a Buenos Aires conferma che è il Sudamerica la parte del mondo preferita dagli ex terroristi per sfuggire alla giustizia italiana. Nel 2019, anche Cesare Battisti, uno dei più sanguinari appartenenti ai Pac, Proletari Armati per il Comunismo, fu fermato dall’Interpol lì: precisamente a Santa Cruz de la Sierra, in Bolivia, dopo che aveva lasciato il Brasile.