Niente più sigarette fuori dai ristoranti, nei giardini pubblici e nelle aree frequentate. Il premier del Regno Unito Keir Starmer ha detto di stare valutando una proposta di legge per il divieto di fumo all’aperto. La stretta di Downing Street vieterebbe l’utilizzo di sigarette normali ed elettroniche tramite una serie di nuove restrizioni concordate assieme al ministero della Salute. Si oppongono le associazioni del settore alberghiero secondo le quali questa scelta porterebbe ad un calo del turismo nei prossimi mesi.
Non si tratta dell’unico Paese ad aver preso una decisione del genere. In Messico ed in Giappone sono state varate misure severe sul fumo negli spazi aperti.
Divieto di fumo all’aperto nel Regno Unito: cosa prevede?
Il disegno di legge sul divieto di fumare all’aperto renderebbe gradualmente illegale qualsiasi tipo di consumo di prodotti a base di tabacco. Con l’introduzione della norma sarà proibita la vendita di sigarette alle persone nate a partire da gennaio 2009. La legge inoltre vieterà il consumo di sigarette negli spazi all’aperto in particolare lungo i marciapiedi, all’esterno di club e ristoranti, nelle università, nelle aree gioco per bambini e nei piccoli parchi.
Non è chiaro ancora se saranno vietate anche le sigarette elettroniche. I ministri del nuovo governo sembrano intenzionati ad estendere le restrizioni anche alle e-cig. La misura riguarderà solo l’Inghilterra mentre Scozia e Galles potranno decidere se applicare o meno la stessa norma. Non è ancora chiaro quando la proposta di legge sarà discussa.
La conferma di Starmer: “Il sistema sanitario è sotto pressione, misura giusta”
La conferma che il governo sta lavorando ad una norma contro il fumo all’aperto arriva dal primo ministro britannico Starmer. Durante una breve intervista, il premier ha detto che valuterà il disegno di legge nei prossimi mesi ricordando quanto il fumo sia nocivo per la salute:
“Il mio punto di partenza è ricordare a tutti che oltre 80mila persone perdono la vita ogni anno a causa del fumo”
Una morte evitabile, secondo Starmer, nonché un peso enorme per il sistema sanitario nazionale inglese e per i contribuenti. Il premier ha spiegato che negli ultimi anni, soprattutto dopo la pandemia la sanità inglese è sotto pressione e rischia il collasso.
L’opposizione dei rappresentanti del settore alberghiero: “Calerà il turismo”
Sebbene gli esperti sanitari abbiano sostenuto le proposte di Starmer e del suo governo, molti esponenti del settore alberghiero hanno affermato che potrebbero avere effetti particolarmente negativi sul turismo. Contrarie anche alcune associazioni antifumo britanniche: se il fumo all’aperto sarà vietato molte persone saranno costrette a consumare sigarette in casa, aumentando i rischi per la propria salute.
Nel 2007, primo anno dopo l’introduzione del divieto di fumo nei luoghi chiusi, si è registrata una riduzione del 12,3% dei ricoveri ospedalieri per asma infantile. Secondo le stime dell’Ufficio delle statistiche nazionali (Ons), in Inghilterra due anni fa circa 6,4 milioni di persone erano fumatori – il 13% della popolazione adulta. Un dato incoraggiante se comparato a quello di molti Paesi europei dove si raggiungono percentuali molto più alte.
In quali Paesi è proibito fumare all’aperto?
Il Regno Unito non è il primo Paese a voler diventare smoke-free. Il Messico e il Giappone sono i due Stati con le leggi più severe sul fumo: nel primo è vietato accendersi sigarette negli spazi pubblici, compresi parchi e spiagge, mentre nel secondo non è possibile fumare in strada.
La Nuova Zelanda e l’Australia hanno valutato l’entrata in vigore di leggi contro il fumo, nel primo caso la proposta è stata annullata dal governo conservatore di Luxon. In Australia invece era stato proposto il divieto di vendita di sigarette ai nati dopo il 2000 e si valutano nuove strette contro le e-cig.