È una delle gemme della Sardegna e che cosa visitare sull’isola di Sant’Antioco? Ci sono 7 posti sconosciuti.

Che cosa visitare sull’isola di Sant’Antioco

L’Isola di Sant’Antioco, la quarta più grande d’Italia, si trova nel sud-ovest della Sardegna, collegata alla terraferma da un ponte istmico che la rende facilmente accessibile. Pur essendo un’isola dalle bellezze mozzafiato, riesce a conservare un fascino incontaminato grazie alla sua natura selvaggia e alle tradizioni millenarie. Anche se le sue spiagge paradisiache e i suoi siti archeologici sono ben noti, esistono angoli nascosti e meno frequentati che meritano di essere scoperti. Che cosa visitare sull’isola di Sant’Antioco?

Il Nuraghe S’Ega Marteddu

Immerso in una fitta vegetazione, il Nuraghe S’Ega Marteddu è uno dei tanti tesori archeologici dell’isola, ma molto meno visitato rispetto a siti più conosciuti come il villaggio nuragico di Su Nuraxi. Situato nella parte centrale dell’isola, questo nuraghe è difficile da trovare senza una guida locale, ma vale la pena fare lo sforzo. Le sue rovine offrono uno spaccato della civiltà nuragica e, grazie alla sua posizione isolata, è un luogo ideale per immergersi nella storia lontano dalle folle.

La Grotta dei Topi

Nonostante il nome particolare, la Grotta dei Topi è una meraviglia naturale tutta da esplorare. Si trova nella parte meridionale dell’isola, non lontano dal promontorio di Capo Sperone. Questa piccola grotta marina, accessibile solo via mare, è un angolo di paradiso nascosto, con acque cristalline e una tranquillità surreale. Durante la visita, potresti essere fortunato e avvistare alcune delle rare specie marine che popolano queste acque.

Le Saline di Sant’Antioco

Le Saline di Sant’Antioco sono un ambiente unico, un tempo utilizzato per l’estrazione del sale, oggi rifugio per molte specie di uccelli, tra cui i fenicotteri rosa. Situate nella parte nord-orientale dell’isola, le saline sono poco frequentate dai turisti, ma rappresentano una meta perfetta per chi ama la natura e il birdwatching. Le passeggiate lungo i bacini salini regalano panorami mozzafiato, soprattutto al tramonto, quando il cielo si tinge di rosa e arancio, creando un’atmosfera magica.

Il Villaggio Fantasma di Tratalias Vecchia

Nonostante si trovi appena fuori dall’isola, a pochi chilometri dal ponte che collega Sant’Antioco alla Sardegna, Tratalias Vecchia è un gioiello dimenticato. Questo antico borgo medievale è stato abbandonato negli anni ‘50 a causa delle infiltrazioni d’acqua provenienti dalla vicina diga. Oggi, Tratalias Vecchia è un villaggio fantasma, con case in pietra che raccontano storie di un passato lontano. La chiesa di Santa Maria, splendidamente restaurata, è uno degli edifici meglio conservati e vale una visita.

La Spiaggia di Cala Sapone

Cala Sapone è una delle spiagge più belle dell’isola, ma ciò che la rende davvero speciale è l’atmosfera che si crea al tramonto. A differenza delle spiagge più affollate come Maladroxia o Coaquaddus, Cala Sapone è frequentata soprattutto dai locali e rimane relativamente tranquilla anche in alta stagione. Il tramonto qui è un’esperienza mistica: il sole scende lentamente dietro le colline, dipingendo il cielo di sfumature dorate che si riflettono sulle acque calme e cristalline. Un momento di pace e bellezza che lascia il segno.

Il Sentiero Archeologico di Is Praneddas

Per chi ama camminare e scoprire le meraviglie nascoste, il Sentiero Archeologico di Is Praneddas è una tappa obbligata. Questo percorso, situato nella parte sud-orientale dell’isola, si snoda tra la macchia mediterranea e offre panorami spettacolari sulla costa. Lungo il sentiero si possono ammirare antiche tombe scavate nella roccia, alcune risalenti all’epoca preistorica. Il silenzio e la bellezza del paesaggio rendono questa passeggiata un’esperienza meditativa, lontana dalla frenesia turistica.

Il Faro di Mangiabarche

Situato su un isolotto roccioso a breve distanza dalla costa nord-occidentale di Sant’Antioco, il Faro di Mangiabarche è uno dei luoghi più suggestivi e meno conosciuti dell’isola. Questo faro, ancora in funzione, si erge fiero in mezzo alle onde, avvolto da un alone di mistero. Il nome “Mangiabarche” deriva dai numerosi naufragi che si sono verificati in questa zona particolarmente pericolosa per la navigazione. La vista del faro durante una tempesta, con le onde che si infrangono furiosamente sugli scogli, è uno spettacolo di rara bellezza, che ben pochi turisti hanno la fortuna di ammirare.