Taglio dell’Assegno Unico Universale nella Manovra 2025? Un bilancio che fa tremare e delude le aspettative. Sono lontani i tempi in cui si difendeva l’universalità della misura, oggi bruscamente messa in discussione.
Dalle prime indiscrezioni sulla legge di Bilancio 2025 emergono brutte notizie per le famiglie con figli. Sembrerebbe, infatti, che il governo Meloni stia preparando importanti cambiamenti per il primo pilastro delle famiglie.
Ora che tutte le famiglie con figli potevano contare su un sostegno stabile e duraturo, la misura rischia di essere cancellata o fortemente rimodulata a vantaggio di pochi beneficiari. Vediamo insieme cosa potrebbe cambiare e quali sono le famiglie coinvolte.
Assegno Unico Universale: cosa potrebbe cambiare con la Manovra 2025
Perché il governo vuole cambiare la misura per la famiglia? Cosa c’è nella nuova proposta di modifica dell’Assegno Unico Universale per i figli? In passato, i figli dovevano essere tutelati dallo Stato con un supporto economico diretto fino al 21° compleanno. Pur guardando con ottimismo alla nuova legge di Bilancio, le prime indiscrezioni non lasciano prevedere nulla di positivo.
Secondo diverse fonti, il governo italiano potrebbe valutare la possibilità di tagliare l’Assegno Unico Universale per i figli. La misura, nata per sostenere l’incremento demografico del Paese, rischia di essere abolita nel 2025.
Il governo Meloni potrebbe, per contrastare la procedura di infrazione dell’Unione Europea, valutare nuovi cambiamenti significativi per diverse misure a sostegno del reddito, tra cui l’Assegno Unico. Vediamo come.
Il beneficio per i figli: costi e critiche
Secondo quanto riportato da money.it, l’Assegno Unico rappresenta per le casse dello Stato una spesa di circa 20 miliardi di euro. Lontano dai 13 miliardi del 2022, è stato innalzato a 18 miliardi per il 2023. Ad oggi, ci sono poche certezze, se non la presenza di risorse inutilizzate nonostante la platea degli aventi diritto sia passata dall’84% al 90%.
L’Assegno Unico Universale potrebbe diventare un problema sistematico per le finanze pubbliche, tanto da indurre il governo Meloni a valutare significative modifiche alla misura, riducendo drasticamente la platea dei beneficiari. Tuttavia, al momento non è chiaro se la misura sarà abolita del tutto, ripristinando l’Assegno Familiare, o se verranno modificati i requisiti di accesso alla misura.
Cosa pensano gli esperti
Come si legge da money.it, Adriano Bordignon, presidente del Forum delle Famiglie, ha espresso riluttanza verso i nuovi progetti del governo italiano per le famiglie. Secondo Bordignon, la cancellazione dell’Assegno Unico avrebbe un impatto negativo significativo sulla struttura e sul benessere della società. Egli propone l’ampliamento del beneficio fino ai 26 anni per chi studia e l’esclusione dell’Assegno Unico dall’ISEE.
Assegno Unico, Manovra 2025: cosa cambierà per le famiglie con figli
Rifacendosi ai numeri del 2022, lo scorso anno la spesa per il beneficio economico si è attestata a 18 miliardi, mentre oggi servono circa 20 miliardi di euro per sostenere il progetto dedicato alle famiglie italiane e non. Un dato evidente è la necessità di ridurre i costi, rettificando o eliminando diversi incentivi a sostegno del reddito.
Per questo motivo, potrebbe essere introdotto uno scenario drastico che prevederebbe l’eliminazione del bonus per le famiglie con un reddito ISEE superiore a 45.000 euro. Non si tratta di una rettifica da poco, considerato che attualmente queste famiglie ricevono un sostegno mensile base pari a 57 euro per ogni figlio a carico, per un totale complessivo di circa 600 euro all’anno.
La spesa risparmiata potrebbe essere dirottata per la copertura di fondi per le famiglie più numerose o con figli disabili. In questo contesto, le famiglie con reddito certificato ISEE sotto i 45.000 euro potrebbero godere di maggiori incentivi o di un aumento dell’importo ricevuto per l’Assegno Unico Universale per i figli.
Inoltre, da marzo 2025 dovrebbe essere introdotto un nuovo aiuto per le madri impiegate in lavori autonomi.
Tuttavia, va detto che la riforma dell’Assegno Unico è ancora in fase di discussione. Il governo Meloni dovrà pronunciarsi solo dopo aver vagliato le proposte della ministra per la Famiglia, Eugenia Maria Roccella.