Oliviero Toscani ha rivelato in un’intervista al Corriere della Sera di avere una malattia grave, l’amiloidosi, e di non sapere quanto tempo gli rimane. “È una nuova condizione da affrontare. La cosa positiva è che non ti interessano più patria, famiglia e proprietà, che sono la rovina dell’umanità”, ha dichiarato il fotografo milanese, noto per il suo stile anticonformista e per il suo impegno etico e sociale. Nell’intervista non mancano riferimenti alla politica attuale, e Toscani ammette che qualcosa lo fa arrabbiare: “è la Meloni con il suo vittimismo! Una che non sa dire ‘sono antifascista’, cosa rappresenta? Non sono capaci di governare, non hanno scuse. Ma gli italiani sono fatti così”, conclude. “Guardate in America come si ribellano. In un mese emerge entusiasmo, creatività…”.
Che malattia incurabile ha Oliviero Toscani?
Secondo Michele Emdin, professore alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e direttore del dipartimento cardiotoracico della Fondazione Monasterio, nonché cardiologo di Toscani, l’amiloidosi da transtiretina non è una malattia incurabile. Emdin ha raccontato al Quotidiano Nazionale che, dopo aver letto l’intervista, ha scritto a Toscani per ricordargli che, sebbene l’amiloidosi sia una patologia impegnativa, è curabile e Toscani sta affrontando le cure con grande determinazione. “La ricerca scientifica ha fatto passi da gigante e continua a migliorare, offrendo soluzioni cliniche sempre più efficaci”, ha dichiarato.
Come sta Oliviero Toscani? Emdin ha descritto il fotografo come sempre lucido, provocatorio e tagliente, ma ha sottolineato la determinazione con cui il fotografo si sottopone alle terapie. Oltre al trattamento tradizionale con farmaci disponibili in commercio per stabilizzare la proteina “malata” e rallentare la malattia, Toscani ha aderito anche a un programma sperimentale per testare l’efficacia di un nuovo farmaco. Il medico ha voluto chiarire che “l’amiloidosi non è una malattia incurabile; ci sono già terapie efficaci per trattarla”. Ha aggiunto che il centro della Fondazione Monasterio a Pisa è un punto di riferimento internazionale per questa patologia, che è più comune di quanto si pensasse, specialmente tra le persone sopra i 70 anni.
Emdin ha evidenziato l’importanza della ricerca scientifica per fornire diagnosi precoci e trattamenti efficaci. Le amiloidosi sono un gruppo di malattie causate dall’accumulo di proteine mal ripiegate nei tessuti, che formano fibrille insolubili note come sostanza amiloide, coinvolgendo vari organi e tessuti. Il coinvolgimento del cuore, definito amiloidosi cardiaca, può manifestarsi con sintomi di scompenso cardiaco o aritmie. Le due forme principali di amiloidosi che colpiscono il cuore sono quella da catene leggere delle immunoglobuline (AL) e quella da transtiretina, la stessa che affligge Toscani.
Tuttavia, ci sono cure promettenti: “In entrambe le forme di amiloidosi è necessaria una terapia di supporto cardiologico per trattare le manifestazioni cardiache, in particolare lo scompenso, ma il trattamento causale varia a seconda del tipo di amiloidosi. Per quella da transtiretina, sono in fase di studio numerose molecole che potrebbero interrompere il processo di deposito della sostanza amiloide, rendendo le terapie sempre più efficaci”.