Come andare in pensione prima di compiere i 60 anni di età? Secondo gli ultimi dati raccolti nel Monitoraggio sui flussi di pensionamento, nel primo semestre 2024 sono riusciti a lasciare il lavoro con cosi tanto tempo di anticipo ben 28mila lavoratori, pari a circa un terzo del totale delle nuove pensioni anticipate dello stesso periodo. E un neo pensionato su due non ha ancora compiuto i 62 anni di età al momento della pensione anticipata.
Numeri che non vanno proprio a braccetto con la situazione previdenziale italiana. I conti pubblici, infatti, imporrebbero la limitazione della spesa previdenziale, tornata a crescere a dismisura negli ultimi anni dopo alcuni tentativi di frenarne la corsa con i rigidi requisiti della riforma Fornero di 12 anni fa.
Ma le baby pensioni mal si rapportano anche con i tentativi del governo di aumentare l’età di uscita dei lavoratori italiani. A tal proposito, è chiaro l’intendo dell’esecutivo di convincere i lavoratori a rimandare la pensione, sia incrementando i requisiti anagrafici e contributivi delle misure approvate (ad esempio, la quota 103 più gravosa della precedente quota 102), sia scoraggiando l’intenzione di lasciare il lavoro con molto anticipo (ricalcolo contributivo della futura pensione meno vantaggioso del calcolo misto) e sia, infine, con premi per continui a lavorare (“Bonus Maroni” della quota 103).
Pensione anticipata prima di 60 anni, ecco chi può a seconda del primo lavoro
Ma come si riesce ad andare in pensione prima dei 60 anni di età? Dai dati che emergono dal Monitoraggio sui flussi di pensionamento riferito al primo semestre 2024, 27.962 nuove pensioni vanno a vantaggio di contribuenti che non hanno compiuto nemmeno i 60 anni di età su un totale di 99.707 nuove pensioni anticipate nello stesso periodo. Circa uno su tre, dunque, riesce ancora ad andare in pensione con largo anticipo, soprattutto nel settore privato dove i baby pensionati sono stati 17.074 da gennaio a giugno 2024.
Il canale di uscita anticipata prima dei 60 anni si aggancia con la pensione dei soli contributi. Sono sufficienti 42 anni e dieci mesi per i lavoratori e 41 anni e dieci mesi per le lavoratrici per uscire dal lavoro a prescindere dall’età maturata. E, a beneficiarne, sono i cosiddetti “lavoratori precoci“, contribuenti che hanno iniziato il loro primo lavoro (con versamenti contributivi) durante l’adolescenza.
Quota 41 dei lavoratori precoci: cosa fare se i requisiti maturano prima della pensione anticipata?
Pertanto, chi ha iniziato a lavorare tra i 14 e i 17 anni di età riesce ad andare in pensione prima dei 60 anni, con un rinvio di un anno e dieci mesi (nel caso degli uomini) e di dieci mesi (per le donne) rispetto a un’ipotetica quota 41 per tutti che, tra le tante ipotesi che si sono fatte negli ultimi anni, non è stata mai introdotta. Altrimenti, l’età di uscita sarebbe stata addirittura inferiore.
Pensione intorno ai 60 anni, uscita con quota 103
Sono invece la metà della platea delle pensioni anticipate i lavoratori che riescono a uscire dal lavoro entro l’età dei 62 anni, soglia di età che, peraltro, consente di uscire anche con la quota 103 (62 anni di età e 41 anni di contributi previdenziali, oltre alle finestre mobili di 7 mesi per i lavoratori del settore privato e di 9 mesi per quelli del pubblico impiego).
Si consideri, inoltre, che prima dei 62 anni di età riescono ad andare in pensione molte delle categorie di lavoratori autonomi, tra i quali i commercianti e, soprattutto, gli artigiani e i coltivatori diretti.
Pensioni anticipate, le ipotesi di riforma del 2025
Proprio le pensioni anticipate dei soli contributi potrebbero essere oggetto, nella Manovra 2025, di una stretta da parte del governo. Infatti, nei giorni scorsi è emerso che l’esecutivo potrebbe allungare le finestre mobili di uscita, attualmente fissate a tre mesi. Il periodo che intercorre tra la maturazione dei requisiti della pensione anticipata e il mese del primo trattamento di pensione versato dall’Inps potrebbe allungarsi a sei o sette mesi.