Quello di Torricella in Sabina, il piccolo comune in provincia di Rieti, accaduto ieri, 26 agosto 2024, è solo l’ultimo episodio. L’auto della sindaca Floriana Broccoletti è stata incendiata mentre era parcheggiata all’interno del cortile della sua casa: un chiaro atto intimidatorio nei confronti della prima cittadina rieletta, a giugno scorso, per uno scarto di soli 4 voti. Nel comune di 1400 abitanti, alle ultime amministrative, si sono confrontate due liste: “Progetto in Comune” di Floriana Broccoletti (vicina al centrosinistra) è stata premiata da 416 preferenze; “Insieme per il territorio” di Massimo Pitorri, invece, si è fermata a 412 voti. Ma tant’è: anche in un piccolo comune, chi assume la responsabilità della fascia tricolore deve guardarsi le spalle.
Chi è la sindaca di Torricella in Sabina che si è ritrovata l’auto incendiata. I numeri della violenza contro i sindaci
Floriana Broccoletti, rieletta a giugno scorso sindaca di Torricella in Sabina, è da sempre impegnata in politica. Prima di diventare prima cittadina del suo Comune, è stata vice del suo predecessore Alessandro Iannelli. Schierata con il centrosinistra, mentre i carabinieri hanno avviato l’indagine per capire chi e perché ha incendiato la sua auto, ha incassato la solidarietà bipartisan da parte dei partiti. Ma, intanto, il suo episodio è solo l’ultimo di una lunghissima lista che vede vittima i sindaci italiani, anche quelli delle piccole comunità.
I numeri della violenza contro i sindaci di ‘Avviso pubblico’
Ad aprile di quest’anno, l’associazione Avviso Pubblico ha presentato il Rapporto 2023 ‘Amministratori sotto tiro’. Ne è venuto fuori che la piaga delle minacce ai sindaci e agli amministratori pubblici in Italia non accenna a diminuire: nel 2023 sono state 315, praticamente una ogni 28 ore.
L’area più è a rischio è la Calabria, dove sono stati 51 i casi censiti (+21% sul 2022), con una impennata di casi soprattutto nel Cosentino. A seguire, Avviso Pubblico ha registrato i 39 della Campania (-20%), i 35 della Sicilia (-30%) e i 32 della Puglia (-33%). In coda si sono classificate, invece, le Marche e il Friuli Venezia Giulia con 3 casi ciascuna e la Basilicata e il Molise con 4.
Non mancano casi clamorosi, ma come si materializza la violenza contro i sindaci? Le minacce verbali e le telefonate minatorie rappresentano il metodo più utilizzato a livello nazionale (nel 17% dei casi). Poi ci sono gli incendi, come nel caso di Floriana Broccoletti (155), lettere e messaggi (14,5%) e i social network (13% ma in aumento).
Il presidente di Avviso Pubblico Roberto Montà già quattro mesi fa, in occasione della presentazione del Rapporto, ebbe modo di specificare, in ogni caso, che i numeri raccolti sono solo l’iceberg del fenomeno:
“In molti casi, molte vittime non denunciano i casi di minacce ‘minori’ che poi nel tempo si aggravano: si tratta di mancate denunce che prendono le mosse da una sottovalutazione dei reati e rappresentano sempre un grave errore”