Ancora tre mesi e mezzo per arrivare al credito d’imposta della Zona economica speciale (Zes) Unica 2024 con nuove date e scadenze legate al bonus. Con la domanda che si presentava dal 12 giugno al 12 luglio 2024, il calendario aggiornato pone ancora sei date durante le quali:

  • inoltrare il modello di comunicazione integrativa;
  • terminare gli interventi;
  • avviare la comunicazione per attestare gli investimenti effettivi;
  • inoltrare la comunicazione integrativa all’Agenzia delle entrate;
  • attendere la comunicazione di assegnazione dei crediti d’imposta nei limiti di spesa;
  • sperare in ulteriori risorse, derivanti da altri fondi, per incrementare la percentuale di copertura degli investimenti.

Zes Unica scadenze 2024, entro il 9 settembre invio comunicazioni integrative

Fino alla metà di gennaio 2025, le imprese richiedenti la Zes Unica 2024 saranno impegnate in un susseguirsi di scadenze e di date importanti per arrivare alla fruizione del credito d’imposta. Le imprese del Sud Italia che hanno presentato domanda tra il 12 giugno e il 12 luglio 2024 per l’assegnazione di bonus su investimenti in beni materiali e immateriali, avranno quale prossima scadenza il giorno 9 settembre 2024.

Entro questa data, infatti, dovrà essere inoltrato all’Agenzia delle entrate il modello di comunicazione integrativa degli investimenti effettuati. Tale scadenza tiene conto della successiva data, fissata al 15 novembre 2024, giorno entro il quale le imprese devono provvedere a effettuare gli investimenti.

Si ricorda che le spese agevolate dalla Zona economica speciale Unica 2024 sono quelle effettuate tra il 1° gennaio scorso e il 15 novembre 2024. Per gli investimenti passati si trattava di riportare nella domanda le informazioni già in possesso; per gli investimenti futuri, fino a metà novembre, le imprese dovevano procedere a una stima delle spese da effettuare.

Come richiedere il credito d’imposta Zona economica speciale 2024?

Una volta scaduto il termine per effettuare gli investimenti, dal 18 novembre 2024 (da calendario di lunedì) inizia il termine di due settimane per l’avvio della comunicazione da parte delle imprese degli investimenti effettuati. Si tratta, dunque, di un’attestazione delle spese a consuntivo, da certificare ex post rispetto alle previsioni della domanda.

Tale comunicazione è alla base della maturazione del credito d’imposta ed ha termine il 2 dicembre 2024, ultima giornata utile per procedere con la trasmissione telematica della comunicazione integrativa degli investimenti da effettuare sul portale dell’Agenzia delle entrate.

Date e scadenze Zes 2024, a dicembre si sarà quanto spetta di credito d’imposta

Attenzione alle ultime scadenze della Zona economica speciale (Zes) Unica 2024. Il 12 dicembre prossimo, infatti, è la giornata nella quale si tracceranno le percentuali effettive del credito d’imposta spettante. L’Agenzia delle entrate, pertanto, pubblicherà il decreto con le aliquote di bonus spettante a ciascuna impresa, in rapporto al limite di investimento effettuato e dei crediti d’imposta elencati nella comunicazione integrativa.

Infine, l’ultima data da considerare nel nuovo calendario della Zes Unica è quella del 15 gennaio 2025. Entro questo giorno il ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), in coordinamento con le regioni del Mezzogiorno d’Italia, potrà decidere se spostare risorse comunitarie, provenienti soprattutto dai programmi europei di Coesione 2021-2027, sulla Zes Unica 2024.

Agevolazione spese investimenti Zona economica speciale: aumentano i crediti a gennaio 2025?

L’obiettivo è quello di incrementare la percentuale di copertura degli investimenti. Si ricorda, infatti, che il ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, ha incrementato recentemente di 1,6 miliardi di euro le risorse a disposizione per questa misura, portando il totale a 3,27 miliardi di euro (escludendo i 130 milioni di euro da destinare alle imprese agricole).

L’aumento delle risorse si è reso necessario per via della percentuale effettiva di copertura degli investimenti che l’Agenzia delle entrate ha determinato al 17,6668%, rispetto alle previsioni iniziali che stabilivano fino al 60% di bonus per alcune regioni.