A 27 giorni da quello che i giornalisti hanno rinominato il “giallo di Terno d’Isola”, Sergio Ruocco, che ha perso la compagna Sharon Verzeni, uccisa in strada la notte del 29 luglio scorso, è tornato a lavoro. Per gli inquirenti, che hanno già ascoltato più di 100 persone “informate sui fatti”, con l’omicidio l’uomo non c’entra. Ma se non è lui, chi è, allora l’assassino della 33enne? Le indagini per arrivare a un nome procedono serrate.

Tutte le novità sull’omicidio di Sharon Verzeni a Terno d’Isola

Stando a quanto ricostruito finora, Ruocco, di professione idraulico, avrebbe trascorso la sera dell’omicidio in casa: stava dormendo quando, poco prima dell’una di notte del 29 luglio, la compagna fu aggredita su via Castegnate dopo essere uscita a passeggiare, riuscendo ad allertare i soccorsi prima di crollare a terra.

Fu svegliato attorno alle 4 del mattino dai carabinieri che lo raggiunsero per verificare se fosse all’interno dell’abitazione che condivideva con la 33enne e avvisarlo della sua morte. A confermarne l’alibi, i filmati delle telecamere di videosorveglianza dell’area, che non lo avrebbero mai ripreso. I genitori della compagna, che lo hanno ospitato in casa loro, si fidano ciecamente.

Siamo sicuri che non sia stato lui, è stato qualcuno che non la conosceva così bene, anche se non saprei chi,

ha detto il papà Bruno ai giornalisti. Insieme alla moglie, negli scorsi giorni è stato sentito dagli inquirenti come “persona informata sui fatti”. 100, in totale, quelle ascoltate: tra loro i residenti della via in cui si è consumato il delitto, che hanno già acconsentito anche al prelievo del Dna.

La questione dell’uomo in bici su via Castegnate e di Scientology

Restano da identificare almeno 10 delle venti persone che a un orario compatibile con quello dell’omicidio, lo scorso 29 luglio si sarebbero trovate in strada a Terno d’Isola, compreso il misterioso uomo in bicicletta che addirittura, secondo gli inquirenti, potrebbe aver visto l’assassino.

Secondo le ricostruzioni, passò in contromano su via Castegnate poco prima dell’una di notte, mentre Sharon veniva accoltellata. A riportarlo è l’Agi, che parla anche della scoperta, sul conto corrente della 33enne, di alcuni versamenti in favore di Scientology, l’organizzazione religiosa che aveva iniziato a frequentare attraverso il datore di lavoro e i colleghi.

Si tratterebbe di somme non rilevanti legate alla frequentazione di corsi “sulla positività e il rilassamento”. Qualcuno ha ipotizzato che potessero aver provocato degli attritti tra lei e il compagno, ma quest’ultimo – ricordiamo, mai indagato – lo ha escluso con convinzione. Da poco avevano preso parte a un corso prematrimoniale.

Cosa sappiamo e cosa non torna

I punti da chiarire restano molti, a partire dal movente. Di certezze ce ne sono poche. Sappiamo, dall’autopsia, che l’azione omicidiaria è stata “fulminea”, che chi ha colpito Sharon, utilizzando un coltello da cucina, l’ha fatto in un punto non coperto dalle telecamere.

È possibile – ci si chiede – che avesse premeditato tutto, studiando anche le possibili vie di fuga, di cui parla oggi Il Corriere della Sera? Di chi si tratta? Tra le piste che più convincono, quella secondo cui, a prendere di mira la 33enne, potrebbe essere stato un cliente del bar per cui lavorava, il “Vanilla Food” di Brembate di Sopra.

Qualcuno che, dopo essersene innamorato, si sarebbe fatto avanti, venendo respinto. E che quindi, in un gesto estremo, l’avrebbe uccisa. Non sarebbe la prima volta. Al momento, però, non si può escludere neanche che si tratti di altro.