Vacanze finite per il Governo. In attesa della ripresa dei lavori del Parlamento previsto per la prima settimana di settembre, l’esecutivo riapre gli uffici romani. Tanti i temi da discutere e i nodi da sciogliere a cominciare dalla scelta del nome del commissario Ue da proporre a Ursula von der Leyen entro il 30 agosto. Il 30 agosto è fissato anche il vertice tra i tre leader di Governo, nel corso del quale la premier Giorgia Meloni – tornata oggi martedì 27 agosto 2024 – a Palazzo Chigi cercherà di rasserenare gli animi tra i due alleati Matteo Salvini e Antonio Tajani apparsi nelle ultime settimane praticamente in disaccordo su tutto, dall’autonomia al tema della cittadinanza. Nelle prossime ore dovrebbe essere convocato il primo Consiglio dei Ministri post ferie. Da sciogliere, infine, i nodi lasciati in sospeso ad agosto come al questione Rai e l’emergenza carceri.

Governo, Meloni alle prese con il nodo del commissario UE: l’ipotesi Fitto e i rischi del mini-rimpasto

Il termine stabilito dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, per la comunicazione dei nomi dei commissari da parte dei singoli stati è il 30 agosto e Meloni probabilmente attenderà fino all’ultimo momento utile per comunicare quello italiano che – a meno di clamorosi colpi di scena – sarà l’attuale ministro per la Coesione e il Mezzogiorno Raffaele Fitto.

Giorgia Meloni dovrà giocare su due fronti: quello europeo dove sa di dover strappare una nomina di peso per spegnere le polemiche sull‘isolamento dell’Italia in Europa; e quello ‘romano’ dove la necessità di rimpiazzare Fitto apre all’eventualità di un mini-rimpasto in un momento in cui l’unità della coalizione è fortemente in bilico. Un’eventualità che la presidente del Consiglio vorrebbe scongiurare.

Vertice ad alta tensione: manovra, ius scholae e Liguria i temi del faccia a faccia tra gli alleati

Le tensioni tra i due vicepremier e i rispettivi partiti saranno sicuramente al centro del vertice in programma sempre il 30 agosto a Palazzo Chigi. Nonostante le smentite e i tentativi di minimizzare da parte dei protagonisti, è evidente che da tempo tra Forza Italia e Lega non corra buon sangue. I due partiti hanno posizioni diametralmente opposte sulle questioni dei diritti e sull’Autonomia Differenziata.

Nelle ultime settimane terreno di scontro sono stati l’emergenza carceri e la questione della cittadinanza italiana, con il leader di Forza Italia Antonio Tajani che ieri ha ribadito l’intenzione di portare sul tavolo del vertice la questione dello ius scholae e della revisione dello ius sanguinis. Contraria la Lega dell’altro vicepremier Matteo Salvini.

Giorgia Meloni non sembra disposta a farsi logorare dai litigi degli alleati ai quali farà presente la necessità di mettere fine alle ‘ostilità‘. Il faccia a faccia di venerdì servirà anche a fare un primo punto sulla manovra di bilancio.

Sicuramente si discuterà delle elezioni regionali in Liguria, fissate per il 17 e 18 ottobre. A meno di due mesi dall’apertura delle urne, il centrodestra ancora non è riuscito a trovare una quadra sul nome del possibile candidato alla presidenza della regione dopo le dimissioni dell’ex governatore Giovanni Toti coinvolto in un’inchiesta della Procura di Genova.