Il prossimo 21 settembre si festeggia San Matteo e a Nichelino, un comune di quasi 50 mila abitanti vicino Torino, sarà festa grande perché è la ricorrenza del santo patrono. Sta di fatto che quest’anno la si ricorderà di sicuro già prima di celebrarla perché la guest star dell’evento, il cantante Giuseppe Povia, è stato cancellato dai festeggiamenti. A depennarlo il sindaco Giampiero Tolardo.
Chi è Giampiero Tolardo, il sindaco di Nichelino che ha detto no al concerto di Povia
Il cantautore Giuseppe Povia ha fatto scoppiare il caso con un video sui social, sostenendo che il contratto era già bell’e firmato quando c’è stato il gran rifiuto. E che, in generale, sconta il fatto che lo riconoscono per una persona di destra.
La risposta del sindaco: “E’ un omofobo, no-vax e anti-aborto”
Ma alla denuncia dell’artista (non certo alla prima diatriba pubblica) Giampiero Tolardo non si è fatto trovare impreparato rivendicando la sua scelta con queste parole:
“Me ne assumo tutta la responsabilità, ancora di più dopo la deriva politica che ha assunto questa vicenda. Destra e sinistra non c’entrano nulla. Francamente non conoscevo la discografia di Povia ed ero convinto che si sarebbe limitato semplicemente a presenziare in giuria. Quando ho saputo che si sarebbe anche esibito sul palco mi sono informato e ho scoperto le sue posizioni omofobe, anti-aborto e no vax, il contrario dei valori di democrazia che la nostra comunità rappresenta. E ho ritenuto opportuno prendere questa decisione di cui, ripeto, sono l’unico responsabile”
Chi è Tolardo, il censuratore di Povia
Ora: l’uomo tutto d’un pezzo che, roba più unica che rara nella politica italiana, ci mette la faccia fino in fondo Giampiero Tolardo è nato a Mesagne, in provincia di Brindisi, nel 1964. Di professione medico, è stato eletto per la seconda volta primo cittadino di Nichelino il 7 ottobre 2021 a capo di una coalizione di centrosinistra. Prima della pausa estiva aveva annunciato un summit di maggioranza per fare il punto anche in vista del prossimo piano regolatore che dovrà adottare il suo Comune. Ma ora deve fare i conti con il caso-Povia, anche se il cantante ha dichiarato che, sebbene quello di Nichelino sia il quarantesimo concerto che gli cancellano, non chiederà risarcimenti:
“Se lo dice lui ne prendiamo atto. In ogni caso se hanno davvero cancellato 40 sue esibizioni forse è arrivato il momento di farsi qualche domanda. Un motivo ci sarà”
Il caso in Parlamento
Intanto la polemica non poteva non investire il Parlamento. Alla sua riapertura, annuncia una interrogazione sul caso Augusta Montaruli, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. E, nel frattempo, il Movimento 5 Stelle di Nichelino parla di “censura contro la libertà degli artisti”. Quando i politici fanno oh!