Un caso di politica internazionale. Russia contro Francia, ossia Europa, per l’arresto di Pavel Durov. Nessuno avrebbe mai immaginato che l’arresto del fondatore di Telegram avrebbe innescato una reazione a catena senza precedenti. O meglio, il sospetto c’era, ma da qui a renderlo reale ce ne passa. Eppure, nemmeno sono passati due giorni dal maxi arresto internazionale, ed ecco che la Russia esce allo scoperto accusando prima la Francia, ma direttamente l’Europa.

Per i russi, in particolare la maggior parte dei deputati, il fermo di Durov rappresenta un vero attacco perché, dicono da Mosca, si vuole fermare Telegram e tutto quello che rappresenta perché porta direttamente in Russia.

Caso Durov, deputati e senatori russi alla Francia: “Rilasciatelo immediatamente…”

L’accusa è di quelle gravi e a farla è il difensore civico russo Tatiana Moskalkova che, attraverso senatori e deputati russi, senza alcuna remora ha accusato la Francia di aver arrestato Pavel Durov , il creatore della rete di messaggistica crittografata Telegram, per far chiudere la piattaforma. “È assolutamente evidente che il vero motivo dell’arresto di Pavel Dúrov è il tentativo di chiudere Telegram , la piattaforma internet dove si può conoscere la verità su ciò che accade nel mondo“.

La Molskalkova ha ribadito che Parigi accusa Durov di “tutti i mali accaduti” dal traffico di droga alla pedofilia e al terrorismo, poiché il vero obiettivo è “ottenere il controllo totale della libertà di espressione“.

Un movimento che ha innescato anche e soprattutto i deputati e i senatori russi che hanno chiesto l'”immediato rilascio” dell’uomo d’affari russo Pavel Durov. “Ora dobbiamo tirarlo fuori dal carcere. Esorto il ministro degli Esteri Sergei Lavrov a chiedere alle autorità francesi di rilasciare Pavel Durov“, ha detto sul suo canale Vladislav Davankov, vicepresidente della Duma.

Davankov ha esaltato il lavoro negli anni di Durov, sottolineando che “quasi nessuno ha fatto di più per lo sviluppo dei servizi digitali in Russia e nel mondo”. Per tutti i deputati e senatori, che hanno mandato avanti il vice-presidente della Duma, sono convinti che l’arresto sia solo politico e che cerchi di accedere alle informazioni riservate degli utenti di Telegram. Un’accusa gravissima.

E’ un attacco grave secondo i russi che proprio non se l’aspettavano, tanto che si sussura da più parti che, a breve, potrebbe anche uscire allo scoperto Putin su questa vicenda. Secondo Andrei Svintsov, vice capo della Commissione per la politica dell’informazione della Duma, Durov è vittima di una decisione del governo globale occidentale, che vuole controllare “praticamente tutte le risorse informative del pianeta“. E aggiunge con estrema chiarezza e certezza che “non credo che sarà possibile rilasciarlo presto. Penso che resterà in custodia per diversi anni”.

La polizia francese prolunga la detenzione a Durov

Le autorità francesi questa sera hanno prolungato la detenzione di Pavel Durov, fondatore e capo di Telegram, dopo il suo arresto sabato per presunti reati legati alla controversa app di messaggistica. Lo ha detto una fonte vicina al caso.

Il 39enne miliardario è stato interrogato su presunti reati tra cui frode, traffico di droga, cyberbullismo, criminalità organizzata e promozione del terrorismo, e non ha preso provvedimenti per frenare l’uso criminale della piattaforma.