Oggi, lunedì 26 agosto 2024, era un giorno segnato con il bollino nero per gli spostamenti degli italiani, tra arrivi e nuove partenze per le vacanze di agosto. Ma perché, come testimoniato da Tag24.it, anche oggi presso l’aeroporto di Fiumicino, il più importante d’Italia, la fila per prendere un taxi e arrivare in città era chilometrica e turisti, vacanzieri e semplici viaggiatori hanno dovuto attendere, se andava bene, oltre un’ora sotto al sole per salire in macchina? Per un tabù che la politica italiana si trascina dietro da anni: quello di fare in modo che il servizio di mobilità su vettura ai cittadini sia adeguato alle nuove esigenze. Come dire: per i tassisti non c’è (nemmeno) overtourism che tenga. Ma chi quest’estate ne ha fatto una battaglia capitale sono i Radicali Italiani di Matteo Hallissey. Il giovane segretario spesso si è messo lui alla guida di un’automobile offrendo gratuitamente uno strappo ai viaggiatori in fila nei pressi di stazioni e aeroporti italiani.
Perché anche nel giorno da bollino nero per il rientro dalle vacanze a Fiumicino non c’erano taxi., La sfida di Hallissey coi passaggi gratis
Anche oggi, lunedì 26 agosto, il primo della ripresa post-ferragostana, a Fiumicino, uno degli snodi cruciali del trasporto italiano, non c’erano taxi a sufficienza per accompagnare i viaggiatori a Roma. Come è possibile? A Tag24.it lo spiega Matteo Hallissey, leader dei Radicali italiani che nelle scorse settimane, assieme alla battaglia per il mare gratis, non ha lesinato a guidare anche quella in cui lo si è visto trasformarsi lui stesso in chauffeur e accompagnare gratuitamente le persone a destinazione. A dirla tutta, non senza qualche disavventura, come testimonia questo post sul suo profilo Instagram
File interminabili per i (pochi) taxi, Hallissey: “Una vergogna italiana”
Ma tant’è. Matteo Hallissey: puntuale come un orologio svizzero oggi, giornata da bollino nero per il ritorno dalle grandi vacanze estive, si sono ripresentati i disagi per la mancanza di taxi.
“E’ incredibile la loro cronica assenza”.
D La gente, magari costretta per ore sotto al solleone e col carico delle valigie, si chiede solo una cosa: perché?
R “E’ il biglietto da visita che tutte le maggiori città italiane danno a chi arriva”
D Attualmente, in Italia, quanti taxi sono in circolazione? Quante licenze sono attive?
R “Soltanto 28600”.
D Qualche sindaco getta il cuore oltre l’ostacolo e cerca di risolvere il problema da solo.
R “Comunque sono sforzi del tutto insufficienti”.
D Sono solo delle toppe?
R “In tutto, si sono aumentate le concessioni di poche centinaia in tutt’Italia: non in maniera sufficiente per risolvere il problema”.
D Quante licenze servirebbero in Italia?
R “Questo lo potrebbe dire solo il mercato, se fosse liberalizzato”.
D Aperto anche agli operatori privati?
R “Certo, a Uber e ai suoi fratelli”.
D Il risultato quale sarebbe?
R “Più operatori uguale più concorrenza, uguale prezzi più bassi, uguale servizio per i cittadini migliore”.
D Ad oggi, invece, quante chiamate rimangono inevase?
R “Centinaia di migliaia: basta vedere i disservizi in giro per le città italiane”.
D Voi, come Radicali italiani, continuerete a dare passaggi gratis?
R “Sì: continueremo la nostra campagna. Dopo Bologna, dove siamo stati mentre i tassisti scioperavano per 73 nuove licenze, torneremo anche a Fiumicino a beneficio di chi aspetta in fila un taxi ore e ore”.
D Avanti il prossimo.
R “Non è accettabile che per difendere una categoria di poche migliaia di persone ma che fanno molto comodo dal punto di vista elettorale alla politica e soprattutto al centrodestra di Giorgia Meloni, tantissimi devono rimanere bloccati”.