Aumentano sempre di più le tensioni in Medio Oriente. Israele lancia diversi attacchi aerei contro obiettivi di Hezbollah in Libano e assistiamo ad uno degli episodi di violenza più gravi nella regione da mesi.
Esplosioni e terrore prendono il sopravvento la notte tra il 24 e il 25 agosto 2024. L’operazione, definita “preventiva” dall’esercito israeliano, ha l’intenzione di sventare un attacco imminente da parte del gruppo armato sciita, sostenuto dall’Iran.
Poi parte il massiccio lancio di droni e razzi verso il nord di Israele da parte d’ Hezbollah e l’intensità dello scontro diventa sempre più violenta.
Israele attacca Hezbollah in Libano, perché “operazione preventiva”?
Ma perché ’”operazione preventiva”? Viene definita così dalle forze israeliane, come una risposta militare contro l’attacco già pianificato da Hezbollah.
Parliamo di un tipo di intervento che vuole neutralizzare la minaccia prima ancora che possa materializzarsi completamente. L’obbiettivo? Colpire le infrastrutture militari e le postazioni di lancio dei razzi del gruppo libanese.
Le fasi dell’attacco israeliano in Libano
L’attacco israeliano inizia con raid aerei mirati su diverse postazioni a sud del Libano. L’esercito dispiega più di un centinaio di aerei per colpire centinaia di obiettivi, tra cui basi operative e lanciarazzi di Hezbollah.
Nel frattempo, Hezbollah risponde lanciando razzi verso il nord di Israele e colpisce diverse aree, anche se il sistema di difesa aerea israeliano riesce ad incentercettare buona parte dei missili.
Hezbollah, che ha subito pesanti perdite, annuncia la fine dell’attacco “per oggi” intorno alle 8:30 del mattino del 25 agosto 2024, ma Israele continua.
Almeno 31 villaggi e aree limitrofe nel sud del Libano vengono colpiti da raid aerei israeliani, secondo una fonte della sicurezza libanese riportata da L’Orient le Jour. Gli attacchi, avvenuti tra l’alba e le 10:30, sono condotti con aerei da combattimento e droni, i danni riportati sono gravi.
La regione ormai non conosce pace. Il governo libanese, intanto, conferma che almeno tre persone sono rimaste uccise durante questi violenti bombardamenti.
Tajani e le reazioni internazionali
Non poteva non esprimersi il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, sicuramente preoccupato per l’escalation.
“Il momento è delicato, ma se vogliamo parlare di pace dobbiamo continuare a mandare messaggi di pace”,
ha dichiarato Tajani.
Si augura, nel frattempo, che l’attacco di Hezbollah sia terminato veramente. Nell’aria si respira timore, paura di un altro aggravamento del conflitto. Urge la necessità di trovare soluzioni diplomatiche per stabilizzare la regione. Nel frattempo, solo altro fuoco, solo altro sangue.
Hezbollah stava preparando un’offensiva su larga scala per vendicare il leader Fuad Shkur. la comunicazione era arrivata sul canale Telegram del gruppo.
Gli Stati Uniti hanno contribuito a tracciare la raffica di razzi e droni lanciati da Hezbollah contro Israele. Questo è quanto dichiarato ai media un funzionario della difesa statunitense che ha mantenuto l’anonimato.