La notte tra l’1 e il 2 agosto del 2023, Nicoleta Rotaru, 37 anni, fu trovata morta all’interno dell’abitazione in cui viveva insieme alle due figlie ad Abano Terme, in provincia di Padova. Si pensò subito a un caso di suicidio. Un anno dopo un audio ha portato all’arresto dell’ex marito Erik Zorzi, 42 anni: secondo le ricostruzioni, la uccise.

Chi era Nicoleta Rotaru, la donna uccisa dall’ex marito Erik Zorzi a Padova? Registrò un audio dell’aggressione

Nicoleta Rotaru aveva 37 anni e insieme alle figlie di 8 e 13 anni e al marito Erik Zorzi, da cui aveva deciso di divorziare, viveva in una casa di Abano Terme, in provincia di Padova. Quando fu uccisa, la notte tra il primo e il 2 agosto del 2023, stava per partire per le vacanze: al ritorno avrebbe firmato il contratto a tempo indeterminato da tempo agognato.

Un cambiamento che le avrebbe permesso di trasferirsi insieme al nuovo compagno, sfuggendo una volta per tutte alle violenze subite dall’uomo che un tempo aveva amato, camionista di 42 anni.

Avevamo capito che lui la controllava e che era un uomo violento, ma non avremmo mai immaginato che sarebbe arrivato a tanto. Ricordo che al termine di una riunione lui si presentò da me stringendomi forte la mano, mi guardò negli occhi e disse ‘spero che quello che fate porti da qualche parte perché Nicoleta passa molte ore fuori casa’. Era la prima volta che lo vedevo, avevo capito subito che non era molto contento dell’impegno della moglie,

ha raccontato Michele Di Bari, fondatore della lista CambiAbano, di cui la donna avrebbe fatto parte prima di essere costretta da Zorzi a rinunciare all’impegno politico. A riportarlo è il Corriere della Sera, secondo cui le liti, tra i due, sarebbero state continue. L’uomo non accettava che la donna facesse carriera, che condividesse le sue foto sui social. Era paranoico, possessivo. Al punto di arrivare a toglierle la vita dopo aver saputo che a breve avrebbe lasciato l’abitazione che condividevano.

La ricostruzione del femminicidio, scoperto un anno dopo

Secondo le ricostruzioni, la stangolò con una cintura di pelle e finse che si fosse suicidata. I fatti risalgono all’agosto del 2023. Dopo aver aggredito l’ex moglie, Zorzi si mise in contatto con il 112 e a chi gli rispose disse:

Fate in fretta, mia moglie è chiusa in bagno da due ore e non risponde più, ho paura che sia morta.

Quando i soccorritori arrivarono, buttando giù la porta del bagno, apparentemente chiusa dall’interno, la trovarono morta. Si pensò subito che in effetti si fosse uccisa. Poi, dall’audizione di alcuni testimoni, emerse che – a parte i problemi con l’uomo – era felice.

I sospetti degli inquirenti si concentrarono quindi su di lui. La svolta è arrivata un anno dopo grazie al ritrovamento di un audio registrato dalla vittima la notte dell’omicidio. Sapendo di essere in pericolo, come già aveva fatto altre volte per testimoniare i maltrattamenti subiti dall’ex marito, la donna attivò il registratore del suo cellulare e lo lasciò sul comodino accanto al letto.

Così ha incastrato l’uomo, che ora è stato arrestato. Il prossimo 17 settembre dovrà comparire davanti al giudice del tribunale di Padova per l’udienza preliminare.

Un caso che ne ricorda un altro

Il caso di Nicoleta Rotaru ricorderà a qualcuno quello di Floriana Floris che il 6 giugno dello scorso anno, in un ultimo slancio di vita, riuscì a filmare gli attimi in cui fu accoltellata dal compagno Paolo Riccone, incastrandolo. Di recente il 51enne è stato condannato a 22 anni di reclusione.